Unicef, ricerca internazionale sull'istruzione

24/01/2020 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Ancora oggi, nel mondo, quasi una ragazza adolescente su tre nelle famiglie più povere non è mai andata a scuola. È quanto emerge dalla nuova ricerca dell’Unicef Addressing the learning crisis: an urgent need to better finance education for the poorest children, realizzata su 42 paesi con dati disponibili, fra cui l’Italia.

Secondo i dati dello studio il 44% delle ragazze e il 34% dei ragazzi appartenenti al 20% delle famiglie più povere non hanno mai frequentato o hanno abbandonato la scuola primaria.

L’indagine evidenzia notevoli disparità nella distribuzione della spesa pubblica per l’istruzione. «Fondi limitati e distribuiti in modo diseguale – si spiega nella presentazione della ricerca pubblicata nel sito dell’Unicef - causano classi molto numerose, insegnanti scarsamente formati, mancanza di materiali scolastici e scarse infrastrutture. Tutto questo ha un impatto negativo sulla frequenza, l’iscrizione e l’apprendimento. Inoltre, povertà, discriminazione dovuta a genere, disabilità, origini etniche o lingua di insegnamento, distanza fisica da scuole e scarse infrastrutture rappresentano ulteriori ostacoli che continuano ad impedire l’accesso a un’istruzione di qualità ai bambini più poveri. L’esclusione ad ogni passo del percorso scolastico perpetua la povertà ed è uno dei fattori chiave della crisi dell’istruzione a livello globale».

I dati dello studio rivelano che nei 19 Stati ad alto reddito il 18,6% delle risorse per l’istruzione è destinato al 20% dei bambini delle famiglie più povere, mentre il 21,7% è destinato ai bambini delle famiglie più ricche; negli 8 paesi a basso reddito solo il 10,3% delle risorse dedicate all’istruzione viene destinato al 20% dei bambini più poveri, mentre più del 37,9% a quelli delle famiglie più ricche.

Le più alte disparità nella spesa per l’istruzione sono state riscontrate in 10 Stati africani (Guinea, Repubblica Centrafricana, Senegal, Camerun, Benin, Niger, Ruanda, Ghana, Togo e Tunisia), dove i fondi destinati ai bambini più ricchi sono quattro volte superiori rispetto a quelli per i bambini più poveri.

«Barbados, Danimarca, Irlanda, Norvegia e Svezia sono gli unici paesi della ricerca che distribuiscono equamente i fondi per l’istruzione tra il quintile più ricco e più povero».