Alunni in difficoltà, direttiva del Miur

10/12/2012 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Interventi personalizzati per alunni con bisogni educativi speciali e valorizzazione del ruolo del docente di sostegno: sono alcune novità introdotte dalla direttiva del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca presentata il 6 dicembre scorso, a Roma, nel corso del seminario La via italiana all'inclusione scolastica. Valori, problemi, prospettive.

Secondo i dati del Ministero diffusi durante il seminario il numero degli studenti con disabilità è cresciuto, passando da 208.521 nell'anno scolastico 2010-2011 a 215.590 nell'anno scolastico 2011-2012. Nell'arco di dieci anni le certificazioni di disabilità sono aumentate: nell'anno scolastico 2000-2001 erano 126.994, mentre nell'anno scolastico 2010-2011 il loro numero è salito a 208.521.

Il nuovo provvedimento affronta il tema dei bisogni educativi speciali, termine che ricomprende tutte quelle problematiche che non rientrano né nella legge 104/1992 né nella legge 170/2010: è il caso, ad esempio, degli studenti con ritardi linguistici o con sindrome di Asperger e dei ragazzi che hanno un quoziente intellettivo tra 70 e 85, cioè appena sopra il limite previsto dalla normativa per l'assegnazione del sostegno. La direttiva, si legge nel comunicato stampa redatto dal Ministero per illustrarne i contenuti, «definisce, dopo trentacinque anni dalla legge che diede avvio al processo d'integrazione nelle classi comuni, un'unica strategia di inclusione condivisa tra scuola, territorio e famiglie» e «fornisce indicazioni per l'elaborazione di strategie d'intervento apposite e personalizzate per ciascun alunno, tenendo conto delle variegate situazioni presenti nell'area dello svantaggio scolastico».

Un'altra importante novità del provvedimento riguarda i Cts (Centri territoriali di supporto), di cui la direttiva stabilisce la riorganizzazione e il potenziamento. I Cts sono strutture istituite dagli uffici scolastici regionali in accordo con il Ministero presso scuole polo, che offrono consulenza e formazione per docenti, studenti e famiglie sui temi della disabilità e sulle nuove tecnologie per l'inclusione, coordinandosi con Province, Comuni, Municipi, servizi sanitari, associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari e centri di ricerca, formazione e documentazione.

In occasione dell'incontro del 6 dicembre, inoltre, è stata annunciata l'emanazione delle Linee guida sull'Icf a scuola, prevista per il prossimo gennaio. L'Icf è la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità, un nuovo modello per il trattamento e lo studio delle disabilità, secondo il quale - si spiega in un documento pubblicato sul sito del Ministero che riassume le iniziative ministeriali sul tema dell'inclusione scolastica - «la persona non si qualifica più per le sue menomazioni ma per gli aspetti positivi, considerando la sua interazione in uno specifico contesto. Assumono allora importanza le “barriere” e i “facilitatori”. L'obiettivo è quello di azzerare le barriere e di potenziare i facilitatori, così da giungere ad un progressivo annullamento della “disabilità”». Per introdurre questo cambiamento scientifico e culturale nelle scuole, continua il documento, «è stato avviato il progetto Icf, nella forma di bando per l'attivazione di progetti sperimentali».

Al seminario hanno preso parte rappresentanti del Ministero e di altre istituzioni e rappresentanti di Regioni, Province, Comuni e del mondo della scuola e del sociale. Sono intervenuti, fra gli altri: Francesco Profumo, ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca; Marco Rossi Doria, sottosegretario di Stato del Ministero; Andrea Canevaro, docente all'Università di Bologna. (bg)

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