In Molise nuove regole per l'affidamento familiare

11/02/2010

A fine 2009 il governo regionale del Molise ha varato una direttiva che per la prima volta disciplina in maniera organica l'affidamento familiare dei minori. È un documento «molto curato e dettagliato, frutto di una ampia concertazione»: così lo presenta Lucia Viti, dirigente del Servizio minori della Regione Molise.

«È la prima volta che la nostra Regione si dota di questo strumento, - spiega Viti – ci sembrava perciò giusto lavorare a un documento di ampio raggio e che entrasse a fondo nello specifico». La direzione nella quale ha puntato l'amministrazione regionale è stata quella di «un atto normativo molto accurato, prodotto di una discussione approfondita e di una concertazione con le altre realtà che si occupano di minori nella nostra regione». I diversi aspetti del testo sono stati rivisti e concertati con l'apporto della magistratura minorile, degli ambiti territoriali e del Tutore pubblico dei minori del Molise e alla loro stesura ha contribuito il gruppo di lavoro dell'Istituto degli Innocenti di Firenze che collabora con la Regione.

L'introduzione della direttiva approvata nel novembre scorso dalla giunta regionale molisana illustra ragioni e obiettivi: «La Regione – si legge – intende promuovere l'affido per limitare il ricorso alle istituzionalizzazioni e favorire politiche volte al contrasto dell’abbandono, attraverso l'adozione di strumenti diretti a favorire lo sviluppo del servizio sul piano organizzativo e metodologico». Gli obiettivi sono molteplici: «L’affermazione e la diffusione della cultura dell’affidamento familiare; la qualificazione e lo sviluppo omogeneo dell’affidamento familiare su tutto il territorio regionale; la realizzazione di una forte integrazione tra Istituzioni, Enti e Servizi, nonché tra gli Enti pubblici e le Associazioni interessate all’intervento». Le statistiche, esposte nell'appendice della direttiva, dicono che nel 2007 (ultimo anno disponibile), secondo l'Osservatorio regionale dei fenomeni sociali, sono stati 79 i minori molisani “fuori famiglia”: 9 in affidamento consensuale, 6 in affidamento giudiziario e 64 affidati a varie strutture territoriali.

Il documento prima di tutto individua le diverse tipologie di affidamento minorile, poi delinea le varie fasi dell'affidamento e poi fissa gli obblighi e i diritti dei soggetti affidatari. «Grazie all'accurato lavoro di condivisione – spiega Lucia Viti – abbiamo potuto affrontare aspetti delicati l'assistenza sanitaria dei minori, l'anagrafe degli affidatari, la ripartizione delle risorse per i Comuni». E aggiunge: «Siamo intervenuti sull'assetto organizzativo dell’équipe territoriale integrata multiprofessionale, che nei diversi ambiti territoriali avrà il compito di utilizzare, consolidare e rendere omogenea la rete dei servizi sul territorio regionale, favorendo le forme di collaborazione ed integrazione».

«Riteniamo che quello adottato sia uno strumento innovativo e articolato, molto attento a tutti i vari aspetti dell'affidamento – conclude la dirigente molisana – Il 12 marzo, nell'ambito della campagna nazionale Un percorso nell'affido, la presenteremo nel corso di un seminario che si terrà a Campobasso, organizzato in collaborazione con la Regione Abruzzo». (mf)