In Molise nuove regole per l'affidamento familiare [1]
A fine 2009 il governo regionale del Molise [2] ha varato una direttiva che per la prima volta disciplina in maniera organica l'affidamento familiare dei minori. È un documento «molto curato e dettagliato, frutto di una ampia concertazione»: così lo presenta Lucia Viti, dirigente del Servizio minori della Regione Molise.
«È la prima volta che la nostra Regione si dota di questo strumento, - spiega Viti – ci sembrava perciò giusto lavorare a un documento di ampio raggio e che entrasse a fondo nello specifico». La direzione nella quale ha puntato l'amministrazione regionale è stata quella di «un atto normativo molto accurato, prodotto di una discussione approfondita e di una concertazione con le altre realtà che si occupano di minori nella nostra regione». I diversi aspetti del testo sono stati rivisti e concertati con l'apporto della magistratura minorile, degli ambiti territoriali e del Tutore pubblico dei minori [3] del Molise e alla loro stesura ha contribuito il gruppo di lavoro dell'Istituto degli Innocenti [4] di Firenze che collabora con la Regione.
L'introduzione della direttiva approvata nel novembre scorso dalla giunta regionale molisana illustra ragioni e obiettivi: «La Regione – si legge – intende promuovere l'affido per limitare il ricorso alle istituzionalizzazioni e favorire politiche volte al contrasto dell’abbandono, attraverso l'adozione di strumenti diretti a favorire lo sviluppo del servizio sul piano organizzativo e metodologico». Gli obiettivi sono molteplici: «L’affermazione e la diffusione della cultura dell’affidamento familiare; la qualificazione e lo sviluppo omogeneo dell’affidamento familiare su tutto il territorio regionale; la realizzazione di una forte integrazione tra Istituzioni, Enti e Servizi, nonché tra gli Enti pubblici e le Associazioni interessate all’intervento». Le statistiche, esposte nell'appendice della direttiva, dicono che nel 2007 (ultimo anno disponibile), secondo l'Osservatorio regionale dei fenomeni sociali [5], sono stati 79 i minori molisani “fuori famiglia”: 9 in affidamento consensuale, 6 in affidamento giudiziario e 64 affidati a varie strutture territoriali.
Il documento prima di tutto individua le diverse tipologie di affidamento minorile, poi delinea le varie fasi dell'affidamento e poi fissa gli obblighi e i diritti dei soggetti affidatari. «Grazie all'accurato lavoro di condivisione – spiega Lucia Viti – abbiamo potuto affrontare aspetti delicati l'assistenza sanitaria dei minori, l'anagrafe degli affidatari, la ripartizione delle risorse per i Comuni». E aggiunge: «Siamo intervenuti sull'assetto organizzativo dell’équipe territoriale integrata multiprofessionale, che nei diversi ambiti territoriali avrà il compito di utilizzare, consolidare e rendere omogenea la rete dei servizi sul territorio regionale, favorendo le forme di collaborazione ed integrazione».
«Riteniamo che quello adottato sia uno strumento innovativo e articolato, molto attento a tutti i vari aspetti dell'affidamento – conclude la dirigente molisana – Il 12 marzo, nell'ambito della campagna nazionale Un percorso nell'affido [6], la presenteremo nel corso di un seminario che si terrà a Campobasso, organizzato in collaborazione con la Regione Abruzzo». (mf)
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