Progetto "Pippi": a Roma la presentazione dei risultati del primo biennio

05/07/2013 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Ogni persona ha la capacità di cambiare, fronteggiare le situazioni critiche e migliorare la propria situazione. È questa l'idea alla base di Pippi, Programma di intervento per la prevenzione dell'istituzionalizzazione realizzato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con il Laboratorio di ricerca e intervento in educazione familiare dell'Università di Padova e dieci città riservatarie (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Torino e Venezia).

I risultati della prima sperimentazione, iniziata a marzo 2011 e terminata lo scorso dicembre, saranno presentati il prossimo 23 luglio, a Roma, nel corso di un incontro organizzato dal Ministero a cui interverranno Enrico Giovannini, ministro del lavoro e delle politiche sociali e Maria Cecilia Guerra, viceministro al lavoro e alle politiche sociali.

Grazie al programma sono stati sperimentati interventi innovativi nei confronti di gruppi di famiglie negligenti individuati in ciascuna delle dieci città riservatarie che hanno aderito al progetto, con l'obiettivo di ridurre il rischio di allontanamento dei bambini dal nucleo familiare d'origine.

Il fenomeno della negligenza non ha contorni definiti, ma è una zona grigia di problematiche familiari che sta in mezzo fra la cosiddetta normalità e la patologia e non sempre è immediatamente visibile e quindi segnalabile. Spesso i problemi di queste famiglie vengono trattati con misure non adeguate, come, appunto, l'allontanamento dei minori dai nuclei familiari d'origine, che per definizione espropria i padri e le madri delle competenze genitoriali, rimettendole ai servizi. Qui entra in gioco Pippi, partendo da questo assunto: ci sono alcuni genitori comunemente definiti negligenti che, se sostenuti con interventi mirati, possono apprendere nuovi modi di stare insieme e di relazionarsi con i propri figli.

Più nel dettaglio il programma ha previsto, fra le altre cose: la costituzione di équipe multidisciplinari composte da assistenti sociali, educatori professionali e psicologi, che hanno ricevuto una formazione ad hoc; il pieno coinvolgimento delle famiglie e dei minori, veri protagonisti del progetto, e l'avvio di forme innovative di collaborazione tra mondo del sociale e mondo della scuola. Gli esiti della sperimentazione sono stati sottoposti a una rigorosa metodologia di valutazione, quantitativa e qualitativa.

Il modello dell'ecologia dello sviluppo umano, che mette al centro il bambino e tutte le sue dimensioni di vita, è il framework teorico di riferimento di Pippi, dal quale deriva il modello multidimensionale alla base del piano di valutazione del programma.

L'incontro, ospitato dalla Sala del Parlamentino del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro), si aprirà con i saluti di Antonio Marzano, presidente del Cnel. A seguire, l'intervento di Maria Cecilia Guerra, che si soffermerà sul tema della governance e sulle prospettive del progetto.

Paola Milani, docente all'Università di Padova e responsabile scientifico di Pippi, illustrerà le teorie, i metodi, gli strumenti e i risultati del primo biennio di sperimentazione, mentre gli assessori Ludovico Abbaticchio, Amelia Frascaroli ed Elide Tisi parleranno dell'esperienza nelle rispettive città: Bari, Bologna e Torino. Le conclusioni sono affidate al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. (bg)                                                                                                            

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