Ragazzi, genitori, insegnanti, referenti di associazioni e professionisti che si occupano di temi legati alla violazione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: a loro si rivolge il portale dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, on line dallo scorso aprile. Il nuovo sito non si propone soltanto come canale di comunicazione volto a far conoscere le attività dell'Osservatorio, ma si presenta anche come strumento all'avanguardia che offre informazioni e approfondimenti sui temi dell'abuso e dello sfruttamento sessuale sui minori e su altri argomenti correlati ai primi, come la violenza assistita, il bullismo e la tratta di bambini e adolescenti.
Il suo obiettivo è far conoscere il fenomeno, sensibilizzare giovani e adulti e accrescere la consapevolezza dell'opinione pubblica sulla necessità di unire le forze nell'azione di prevenzione e contrasto degli abusi e dello sfruttamento sessuale sui minori.
Oltre a fornire informazioni con un linguaggio semplice e chiaro, il sito riporta alcune videointerviste a poliziotti, magistrati, bambini, insegnanti e altre persone che hanno deciso di condividere le proprie esperienze, dirette e indirette, sui temi trattati all'interno del portale.
La sezione "Leggi e documenti" contiene la normativa di riferimento, mentre la sezione “Progetti e studi” raccoglie i progetti, i rapporti, gli studi e le ricerche nazionali e internazionali che coinvolgono l'Osservatorio.
Il sito, consultabile nelle due versioni italiana e inglese, mette a disposizione degli utenti anche link utili, recapiti telefonici per le emergenze e numeri di esperti e operatori di associazioni e onlus da contattare per approfondire i temi dell'abuso.
Il compito principale dell'Osservatorio, che opera presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è «acquisire e monitorare i dati e le informazioni relativi alle attività, svolte da tutte le pubbliche amministrazioni, per la prevenzione e la repressione della pedofilia», anche attraverso la creazione di una banca dati ad hoc per il monitoraggio del fenomeno. (bg)
(Crediti foto)