Figli adottivi alla ricerca delle proprie origini

Per coloro che sono stati adottati la ricerca delle proprie origini riveste un significato particolarmente profondo, legato all'esperienza dolorosa dell'abbandono. Un compito non facile da affrontare. Sull'argomento si confronteranno esperti nazionali e internazionali il prossimo 10 maggio, a Firenze, durante il seminario L'accesso alle informazioni sulle origini: percorsi di accompagnamento.

La giornata di studio, ospitata dall'Istituto degli Innocenti e organizzata dall'ente fiorentino in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano nell'ambito del master di secondo livello Il lavoro clinico e sociale con le famiglie accoglienti: affido e adozione, sarà l'occasione per approfondire vari aspetti del tema. Dopo i saluti istituzionali, Laura Laera, presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze, offrirà il quadro normativo di riferimento alla luce della più recente giurisprudenza della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Le relazioni successive, invece, si soffermeranno su alcune esperienze di lavoro con le madri e le famiglie di origine e con gli adulti adottati alla ricerca delle informazioni.

Nel corso dei lavori pomeridiani, dedicati al tema dell'accesso alle informazioni sulle origini, verranno presentati gli esiti di un'indagine condotta dall'Istituto nei 29 tribunali per i minorenni italiani per far luce sulle modalità di accesso e sulle procedure adottate, nelle varie aree del territorio nazionale, per accompagnare le richieste di informazioni. La ricerca è illustrata nella seconda parte del volume curato dall'Istituto Alla ricerca delle proprie origini. L'accesso alle informazioni tra norma e cultura, che sarà consegnato gratuitamente ai partecipanti.

Il seminario prevede interventi, fra gli altri, di Anne Brodzinsky - psicologa e psicoterapeuta che illustrerà un'esperienza di lavoro con le famiglie biologiche negli Stati Uniti - e Raymond Chabrol, segretario generale dell'Agenzia nazionale francese per l'accesso alle origini.

Il diritto all'accesso alle informazioni sulle proprie origini entra nella legislazione italiana con il nuovo testo dell'articolo 28 della legge 149/2001. Sull'applicazione di questa norma, che ha segnato un traguardo importante nel nostro panorama legislativo, si riscontrano ancora non poche difficoltà. I tribunali per i minorenni, infatti, hanno adottato procedure diverse per archiviare e svelare le informazioni sulle proprie origini, con la conseguenza che in alcune aree geografiche risulta più facile accedere a determinati dati e in altre più difficile.

Occorre ricordare, infine, che la legge (decreto del Presidente della Repubblica 396/2000) permette alla madre di partorire in anonimato, garantendo assistenza sanitaria e tutela giuridica alla donna che decide di non essere nominata. In tal caso l'accesso alle informazioni non è consentito. (bg)

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