Dispersione scolastica, i dati del Miur

17/07/2013 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Nell'anno scolastico 2011/2012 gli studenti “a rischio di abbandono” risultano 3.409 nelle scuole secondarie inferiori (0,2 per cento degli alunni iscritti a settembre) e 31.397 nelle scuole superiori (1,2 per cento degli iscritti). Lo rivelano i dati sulla dispersione scolastica del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, aggiornati a giugno 2013. Con il termine “rischio di abbandono”, si spiega nel report, si intende «il fenomeno di fuoriuscita non motivata dal sistema scolastico; si parla di rischio in quanto tale interruzione non preclude la possibilità di un rientro da parte dello studente nel sistema scolastico negli anni successivi. Inoltre, parte degli alunni a rischio di abbandono, una volta usciti dal sistema scolastico, potrebbe decidere di assolvere il diritto-dovere all'istruzione scegliendo un percorso alternativo al canale dell'istruzione (formazione professionale regionale o apprendistato)».

Il documento analizza vari aspetti: il contesto europeo, le rilevazioni condotte nel nostro Paese per contrastare la dispersione scolastica, le differenze regionali e di genere del rischio di abbandono scolastico, l'età degli studenti a rischio di abbandono e l'incidenza del fenomeno tra gli studenti stranieri.

Il rischio di abbandono è più diffuso nel Mezzogiorno. Per quanto riguarda le scuole secondarie inferiori, Sicilia, Sardegna e Campania sono le regioni che presentano una maggiore concentrazione del fenomeno (rispettivamente con lo 0,47, 0,41 e 0,36 per cento degli iscritti), seguite dalla Puglia (0,29 per cento) e dalla Calabria (0,19 per cento). «Analogamente nella scuola secondaria di secondo grado elevate percentuali di alunni “a rischio di abbandono” sono presenti nelle regioni meridionali, prime fra tutte la Sardegna (con il 2,64 per cento degli iscritti a inizio anno), seguita dalla Sicilia (con l'1,6 per cento) e dalla Campania (con l'1,36 per cento)».

Il report precisa, però, che non sono da considerarsi di minor conto le situazioni di dispersione scolastica presenti in aree del territorio nazionale più sviluppate. Nelle scuole superiori della Liguria, della Toscana e delle Marche il tasso di studenti a rischio di abbandono è pari, rispettivamente, all'1,8, 1,5 e 1,4 per cento.

I dati evidenziano anche differenze di genere: la dispersione scolastica interessa di più i maschi delle femmine. Il divario tra i due sessi è particolarmente evidente nelle aree più disagiate del Paese.

Un altro dato che emerge dal documento riguarda gli studenti stranieri, che risultano più colpiti dal fenomeno rispetto ai coetanei italiani. Nelle scuole secondarie inferiori la quota di alunni stranieri a rischio di abbandono, in percentuale degli iscritti a settembre, è pari allo 0,49 per cento, contro lo 0,17 per cento relativo agli alunni con cittadinanza italiana. Nelle scuole secondarie superiori si riscontra una situazione analoga: gli studenti stranieri a rischio di abbandono sono pari al 2,42 per cento degli iscritti, contro l'1,16 per cento dei coetanei italiani.

Nello scenario europeo l'Italia occupa ancora una posizione di ritardo. Il nostro Paese, infatti, si colloca al quart'ultimo posto nella graduatoria dei ventisette Paesi dell'Unione europea, subito dopo il Portogallo. L'indicatore utilizzato per l'analisi del fenomeno in ambito europeo è quello degli early school leavers, con cui si prende a riferimento la quota dei giovani dai 18 ai 24 anni in possesso della sola licenza media e che sono fuori dal sistema nazionale di istruzione e da quello regionale di istruzione e formazione professionale. Nel 2012, tuttavia, gli early school leavers italiani sono diminuiti rispetto agli anni precedenti. (bg)

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