L’analisi delle buone pratiche territoriali riguarda esperienze identificate come particolarmente significative nella progettazione per l’infanzia e l’adolescenza.
Il campo di indagine è rappresentato da tutti i progetti finanziati con la legge 285/1997 in modo esclusivo o come cofinanziamento che si aggiunge ad altre risorse di livello regionale e/o locale.
La metodologia di studio adottata dal Centro nazionale prevede che i criteri di valutazione dei progetti da segnalare come buone pratiche siano elaborati in modo condiviso insieme ai referenti territoriali.
L’attività di raccolta e valorizzazione delle buone pratiche si basa su ricognizioni tematiche effettuate a partire dai progetti delle banche dati 285.
I risultati dei percorsi di individuazione e analisi delle buone prassi, sono periodicamente pubblicati all’interno della collana Quaderni del Centro
1) Nel quaderno Esperienze e buone pratiche con la legge 285/1997 (Questioni e Documenti n. 26), si riportano i risultati della ricognizione su progetti finanziati nel primo triennio di applicazione della legge nei settori del sostegno alla genitorialità, della promozione del benessere degli adolescenti, della prevenzione e dell’assistenza nei casi di abuso sessuale e maltrattamento, nonché dell’accoglienza e della promozione del benessere di bambini e adolescenti stranieri.
2) Il quaderno Esperienze e buone pratiche oltre la legge 285/1997 (Questioni e Documenti n. 45), raccoglie invece i frutti dell’ultima indagine che ha riguardato i progetti realizzati dall’ultima triennalità di finanziamento 285 (2000-2002) fino al 2006. Questa ricognizione ha preso in esame esperienze collegate anche altri, fondi “oltre la legge 285”, destinati al settore infanzia dalle Regioni o dagli enti locali. Le aree tematiche sulle quali si è focalizzato l’approfondimento sono elencate di seguito.
Nel corso del 2008, il Centro nazionale ha definito un nuovo progetto di ricognizione, tuttora in corso, relativo all’individuazione e analisi delle migliori esperienze territoriali promosse dalle Città riservatarie nei seguenti ambiti:
- servizi educativi per la prima infanzia;
- prevenzione dell’allontanamento di bambini e adolescenti dalla famiglia;
- prevenzione e contrasto della povertà ed esclusione sociale;
- promozione della partecipazione di bambini e adolescenti.
Il piano di lavoro prevede l’integrazione di questa attività di analisi con la raccolta in una nuova banca dati documentale di tutti i progetti delle Città riservatarie.
Gli obiettivi strategici sono:
- rendere le informazioni facilmente fruibili ai diversi soggetti interessati, valorizzando l’integrazione con le altre risorse informative dell’“area 285”;
- garantire l’aggiornamento costante dei contenuti e una semplice consultazione dei risultati delle indagini;
- fornire elementi informativi e conoscitivi a supporto delle attività di monitoraggio e valutazione dei progetti, in particolare relative all’impatto degli interventi su utenti e territorio.