La scuola multiculturale raccontata in un video

27/04/2012

Un viaggio nella realtà multiculturale della scuola italiana, attraverso le immagini tratte da alcuni dei più interessanti documentari girati nel nostro Paese negli ultimi anni: lo propone il video Dal bianco e nero al colore – La scuola multiculturale nel cinema di documentazione sociale, realizzato da Marco Dalla Gassa e Fabrizio Colamartino, critici cinematografici del Centro nazionale. Il video - presentato in occasione del seminario nazionale Enti locali, scuola, integrazione tenutosi l'8 e il 9 marzo all'Istituto degli Innocenti di Firenze - fa parte di una serie di montaggi prodotti dal Centro nazionale che, traendo spunto dai principali articoli della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, affrontano le principali questioni legate al mondo dell'infanzia e dell'adolescenza dal punto di vista del cinema (si veda, a tal proposito, il video sulla partecipazione di bambini e ragazzi alla vita sociale e famigliare, Le chiavi di casa – Negoziare spazi nelle relazioni intergenerazionali). Per Dal bianco e nero al colore, il lavoro di ricerca, selezione e organizzazione del materiale video nasce dalle numerose iniziative organizzate dal Centro nazionale sulla scuola e l'intercultura negli ultimi anni, come le proiezioni presso l'Istituto Stensen di Sotto il Celio Azzurro e di Una scuola italiana e la rassegna I ciucci in tasca sulla prima socialità infantile, organizzata nel 2010 nell'ambito del Sottodiciotto film festival, che presentava numerosi documentari incentrati sull'intercultura nelle scuole. Un vero e proprio percorso alla scoperta di una costellazione di documenti audiovisivi sull'intercultura che testimonia come, a dispetto della generale indifferenza dei media e della politica, sia stato il cinema, in particolare il documentario sociale, ad avvicinarsi a questa realtà per meglio comprenderla. Il materiale video raccolto testimonia il profondo interesse dei registi per una serie di realtà locali che mostrano da un lato come l'intercultura, specie per i più piccoli, sia già un dato acquisito, dall'altro che dietro i numeri e le statistiche, che tanto allarme provocano nei media tradizionali e in parte dell'opinione pubblica, ci sono individui, nuclei familiari, vicende umane, storie collettive che tanto assomigliano a quelle vissute dai nostri connazionali di soltanto cinquant'anni fa ma che tutti sembrano aver dimenticato. Si tratta di una serie di film ovviamente sconosciuti alla maggior parte degli spettatori ma che sono riusciti a guadagnarsi l'attenzione di una fetta di pubblico più partecipe e curiosa grazie a un lavoro di rete, articolato tra associazioni, scuole, enti no-profit che hanno contribuito a distribuirli “artigianalmente”. Documentari che vivono di una conoscenza di prossimità, di un'esistenza autonoma ma breve, troppo spesso isolata, che meriterebbero di incontrare un pubblico più vasto per durare più a lungo e attecchire con più incisività nel dibattito pubblico. Le tessere che costituiscono il mosaico di sequenze raccolto in Dal bianco e nero al colore sono soltanto una piccola parte – per quanto rappresentativa – di quanto è stato prodotto in Italia negli ultimi anni e raccontano una serie di realtà scolastiche nelle quali l'integrazione è consolidata o, comunque, la questione dell'intercultura affrontata non in quanto problema ma come risorsa. Si va dalle attività teatrali svolte in una scuola del quartiere romano di Torpignattara dall'associazione Asinitas al centro del documentario di Angelo Loy e Giulio Cederna Una scuola italiana, alla bella realtà multietnica di una scuola superiore della Capitale documentata in Sei del mondo di Camilla Ruggiero, alla scuola per l'infanzia nel quartiere torinese di San Salvario protagonista di La classe dei gialli di Daniele Gaglianone ai bambini dell'asilo multietnico che animano Sotto il Celio Azzurro di Edoardo Winspeare, dai giovani coristi del documentario di Michele Imperio Le parole non mi conoscono a due video, risultato di altrettanti laboratori di cinema svolti nelle scuole, come Dialoghi sull'intercultura, girato in due istituti elementari di Roma e Il caleidoscopio – Visioni interculturali, realizzato dagli studenti di una media superiore di Prato. Ad emergere è una realtà che sorprenderebbe giornalisti, commentatori e, probabilmente, anche qualche esperto, ovvero che quella transizione dal bianco e nero al colore evocata dal titolo, quel mutamento epocale intervenuto nella nostra società paragonabile al passaggio del cinema dalla pellicola in bianco e nero a quella a colori, è già avvenuta all'interno della prima e più importante istituzione sociale con la quale ogni giovane cittadino si confronta. Una rivoluzione silenziosa che ha attecchito senza provocare grossi traumi tra gli studenti e gli insegnanti delle scuole italiane, che grazie ad occasioni come il seminario nazionale Enti locali, scuola, integrazione sembra coinvolgere ormai anche esperti e tecnici del settore, ma che ancora non riesce a fare breccia in una larga fetta del mondo politico, nel migliore dei casi ignaro di quanto accade nella società, nel peggiore disposto a utilizzare la paura verso il diverso, l'altro, lo straniero per puro scopo propagandistico. Dal bianco e nero al colore – La scuola multiculturale nel cinema di documentazione sociale si offre, dunque, in quanto testimonianza concreta di una scuola capace di accogliere che, proprio partendo dall'esperienza interculturale con gli alunni stranieri, può diventare un esempio di integrazione di tutte le differenze.

Il video, come gli altri montaggi sui diritti dei bambini e delle bambine prodotti dal Centro nazionale, presto sarà disponibile per essere distribuito gratuitamente a chiunque ne farà richiesta all'indirizzo e-mail cnda@minori.it.