Target

La popolazione interessata, o target, è costituita da famiglie negligenti, secondo la definizione che ne danno Lacharité et al.: “Una carenza significativa o un'assenza di risposte ai bisogni di un bambino, bisogni riconosciuti come fondamentali sulla base delle conoscenze scientifiche attuali e/o dei valori sociali adottati dalla collettività di cui il bambino è parte” (Lacharité, Éthier et Nolin, 2006), i quali ritengono che all’origine della negligenza vi siano due fenomeni: una prima perturbazione nelle relazioni tra figure genitoriali e figli e una seconda che riguarda le relazioni tra le famiglie e il loro mondo relazionale esterno, definizione questa che spiega perché l’intervento con queste famiglie va nella direzione di mobilitare entrambe queste dimensioni.

Da ciò consegue che P.I.P.P.I. propone un approccio d’intervento ecosistemico per sviluppare servizi e interventi integrati che superino il modello organizzativo-culturale che affronta la negligenza riducendola a una aggregazione di problemi individuali dei genitori e dei bambini piuttosto che una perturbazione che ha a che fare con l’insieme dell'organizzazione sociale dell’infanzia e della genitorialità e richiede innanzitutto un’azione di sistema che prevede che gli ambiti territoriali (i contesti) e in particolare la parte politica e dirigenziale, mettano in campo, già dalla fase di pre-implementazione, una definizione integrata dei rapporti inter-istituzionali per garantire il necessario supporto politico-organizzativo al lavoro coordinato tra gli operatori dei diversi servizi facenti parte delle équipe multidisciplinari.

Il target di P.I.P.P.I.:

  1. Bambini da 0 a 11 e dalle figure parentali di riferimento (i fratelli maggiori di questi bambini e quindi le famiglie con figli pre-adolescenti e adolescenti possono costituire mediamente il 20% delle famiglie incluse);
  2. Bambini il cui sviluppo e la cui sicurezza sono considerati dagli operatori di riferimento come “preoccupanti” a ragione del fatto che vivono in famiglie all’interno delle quali le figure parentali sperimentano difficoltà consistenti e concrete a soddisfare i bisogni dei bambini sul piano fisico, educativo, affettivo, psicologico, ecc.
  3. Genitori che risultano negligenti a partire dall’analisi fornita dallo strumento di pre-assessment utilizzato nella fase preliminare al fine di identificare le FFTT da includere nel programma
  4. Famiglie per cui l’accesso all’insieme di servizi forniti fino all’avvio di P.I.P.P.I. non ha permesso di migliorare la situazione
  5. Ciononostante l’orientamento generale per questi bambini è di mantenerli in famiglia attraverso una forma di sostegno intensivo e globale rivolto ai bambini stessi, alle famiglie, alle reti sociali informali in cui vivono.
  6. Famiglie che sono già state separate, ma per le quali si intende avviare un programma di riunificazione familiare stabile al fine di ridurre i tempi di allontanamento esterno alla famiglia dei bambini (queste famiglie possono costituire mediamente il 20% delle famiglie incluse).