Crisi climatica ed ecoansia, sondaggio Unicef-Youtrend

24/04/2025 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
copertina della pubblicazione Crisi climatica ed Ecoansia in Italia

S’intitola Crisi climatica ed Ecoansia in Italia la pubblicazione lanciata dall’Unicef in occasione della Giornata mondiale della Terra, che si è celebrata il 22 aprile scorso. Il documento riporta i risultati di un sondaggio realizzato con Youtrend sulla percezione dei giovani rispetto ai cambiamenti climatici e gli effetti sulla salute mentale, oltre ad alcuni dati sulle conseguenze dei disastri legati al clima sui bambini e gli adolescenti.

Secondo i risultati del sondaggio, il 24% degli italiani ha sentito parlare di ecoansia - ovvero l’ansia o la preoccupazione per le minacce ecologiche che il nostro pianeta sta sperimentando e gli effetti sulla salute mentale -, e il 22% indica che la propria esperienza personale è molto o abbastanza compatibile con l’ecoansia. Il 7% dichiara di aver riscontrato almeno una volta a settimana sintomi fisici (come mal di testa, tensione muscolare, nausea, palpitazioni) in risposta a uno stato di ansia legato ai problemi ambientali e il 9% sintomi psicologici, come pensieri ricorrenti e incontrollati, mentre il 32% degli intervistati maggiorenni con meno di 45 anni afferma che la paura della crisi climatica li scoraggia dall’idea di avere figli.

Dal sondaggio emerge inoltre che il 69% della popolazione pensa che il destino dell’umanità sia inevitabilmente compromesso a causa della crisi ambientale e dei cambiamenti climatici e il 60% talvolta non riesce a controllare le preoccupazioni per l’ambiente. Questo genere di preoccupazioni riguarda anche il proprio ruolo nella lotta ai cambiamenti climatici: il 68% degli intervistati dice di sentire una forte responsabilità nell’essere sostenibile e il 61% prova nervosismo o disagio quando non riesce a essere sostenibile nei comportamenti quotidiani.

I dati sull’impatto della crisi climatica sulle nuove generazioni rivelano che quasi la metà dei 2,4 miliardi di bambine, bambini e adolescenti del mondo è esposta a una combinazione pericolosa di shock climatici e ambientali. Quasi il 90% del carico globale delle malattie associate ai cambiamenti del clima, al degrado ambientale e all’inquinamento ricade sui bambini sotto i 5 anni.

I fenomeni meteorologici estremi hanno conseguenze pesantissime anche sulla salute mentale dei più giovani. «La dipendenza dei bambini dai genitori o da altri adulti che si prendono cura di loro e le loro limitate capacità di gestire situazioni di stress – si legge nell’introduzione - possono rendere più difficile per loro affrontare eventi traumatici. Le questioni legate alla salute mentale stanno prendendo sempre più spazio nel dibattito sul clima, fino ad essere incluse dalla Dichiarazione Internazionale su Clima e Salute della COP28 tra i fattori da monitorare per gli impatti del cambiamento climatico».

Si può consultare la pubblicazione sul sito dell’Unicef.

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