
WeWorld ha pubblicato il rapporto "Her Future at Risk. The Cost of Humanitarian Crises on Women and Girls", evidenziando come le crisi umanitarie globali colpiscano in modo sproporzionato donne e ragazze, aumentando povertà, violenza di genere e discriminazione. L'analisi si concentra su otto Paesi fortemente colpiti da crisi prolungate: Afghanistan, Burkina Faso, Etiopia, Mali, Mozambico, Niger, Palestina e Ucraina.
Il rapporto sottolinea che le crisi umanitarie e i conflitti aggravano le disuguaglianze di genere e generazionali, specialmente in situazioni prolungate. Nonostante sia dimostrato che le iniziative guidate dalle donne rafforzano il recupero dalle crisi e la stabilità delle comunità, le donne sono ancora sottorappresentate nella leadership umanitaria, con gravi lacune nel finanziamento alle iniziative dedicate ai loro diritti e al contrasto delle disuguaglianze di genere.
Il rapporto evidenzia inoltre che le discriminazioni intersezionali amplificano le disuguaglianze, rendendo le donne ancora più vulnerabili. In particolare, quelle appartenenti a minoranze etniche, rifugiate, con disabilità o sfollate interne affrontano ostacoli e rischi maggiori, subendo discriminazioni multiple che limitano le loro opportunità e diritti.
Nei contesti di crisi, donne e bambine affrontano difficoltà economiche significative, accentuate dal loro alto coinvolgimento in lavori precari, mal retribuiti e informali. L'accesso limitato all'educazione, il crescente carico di responsabilità di cura e l'aumento delle situazioni di vulnerabilità le espongono a forme di sfruttamento come i matrimoni precoci, il lavoro minorile e lo sfruttamento sessuale.
Le informazioni sul rapporto "Her Future at Risk. The Cost of Humanitarian Crises on Women and Girls", si possono consultare sul sito del Gruppo Crc.
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