Il 6 febbraio 2021 si celebra la Giornata mondiale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf), pratica lesiva dei diritti umani che ha conseguenze gravissime sulla salute fisica e psichica delle bambine e delle ragazze che la subiscono.
Secondo i dati del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), nel mondo oggi circa 200 milioni di donne e ragazze hanno subito mutilazioni genitali.
«Sebbene sia concentrato soprattutto in 30 paesi in Africa e Medio Oriente – si legge nel sito delle Nazioni Unite -, il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili è un problema universale, diffuso anche in alcuni paesi in Asia e America Latina. Le mutilazioni genitali femminili continuano a essere presenti fra le popolazioni immigrate che vivono in Europa occidentale, America del Nord, Australia e Nuova Zelanda».
Nel 2008 Unfpa e Unicef hanno lanciato il Programma congiunto per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, iniziativa che ha raggiunto risultati significativi. «Tuttavia il Programma – si sottolinea nel sito del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione – non è sfuggito al Covid-19, che ha ostacolato gli sforzi compiuti per prevenire il fenomeno: due milioni di ragazze in più, secondo le stime, subiranno questa pratica nel prossimo decennio».
La Giornata 2021 è dedicata al tema No Time for Global Inaction, Unite, Fund, and Act to End Female Genital Mutilation. «Molti paesi - spiegano le Nazioni Unite nella pagina dedicata alla Giornata – stanno sperimentando una “crisi all’interno della crisi” a causa della pandemia, che include un aumento delle mutilazioni genitali femminili. Questa è la ragione per cui le Nazioni Unite invitano la comunità globale a reinventarsi un mondo che permetta alle ragazze e alle donne di avere voce, possibilità di scelta e controllo sulle proprie vite».
Per celebrare la ricorrenza istituzioni, associazioni e altre realtà promuovono varie iniziative.
Da segnalare l’evento online organizzato da Unfpa e Unicef per accelerare gli investimenti e le azioni per porre fine al fenomeno delle mutilazioni genitali femminili, che si terrà il 5 febbraio. È possibile iscriversi sul sito delle Nazioni Unite, nella pagina dedicata alla ricorrenza.
In occasione della Giornata Amref Health Africa presenta il nuovo progetto P-ACT di cui è capofila. Il progetto - finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) del Ministero dell’interno - mira a prevenire e contrastare la violenza di genere rappresentata dalle Mgf anche nelle città di Milano, Torino, Padova e Roma, territori di intervento di P-ACT: «tra le vittime di questa drammatica forma di violenza – spiega Amref -, si contano infatti più di 600.000 donne e ragazze in Europa e oltre 80.000 in Italia». Le informazioni sul progetto sono disponibili sul sito dell’organizzazione, nella notizia dedicata.
Anche ActionAid partecipa alle celebrazioni, lanciando il progetto CHAIN, avviato lo scorso settembre con l’obiettivo di rafforzare in cinque paesi europei, fra cui l’Italia, la prevenzione, la protezione e il sostegno a donne e ragazze esposte al rischio di mutilazioni genitali femminili e matrimoni precoci e forzati. L’iniziativa, attraverso incontri di formazione e percorsi di consapevolezza sui diritti, vuole restituire un ruolo centrale alle comunità più esposte a violazioni per contrastare queste pratiche, dando voce a livello politico alle istanze e ai bisogni delle donne e delle ragazze colpite da queste due forme di violenza. Il progetto è cofinanziato dal Programma REC (Rights, Equality, Citizenship) - Diritti, Uguaglianza, Cittadinanza - dell’Unione europea.