Un accordo per tutelare i minori provenienti da famiglie della criminalità organizzata

07/11/2019 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
sagoma in nero di un ragazzo con le braccia levate al cielo

Garantire un’alternativa di vita ai minorenni provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata: è questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato il 5 novembre scorso dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Lorenzo Fioramonti, dal Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e da altri rappresentanti di istituzioni e associazioni: Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; Giovanni Bombardieri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria; Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria; Giuseppina Latella, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria; Luigi Ciotti, Presidente di Libera.
L’accordo vuole offrire un sostegno educativo, psicologico, economico e lavorativo ai minorenni e alle loro famiglie nei contesti della criminalità organizzata della provincia di Reggio Calabria.  
«Oggi - ha spiegato il Ministro Fioramonti - ci confrontiamo con un tema molto complesso: come poter dare un’opportunità di vita alternativa a ragazzi e a ragazze che si trovano a nascere e a crescere in contesti familiari che non fanno il loro bene». «La lotta alla criminalità è articolata – ha aggiunto il Ministro - ed è compito dello Stato ricreare le condizioni per permettere a tutti i giovani di fiorire».