Minorenni di origine immigrata, studio della Consulta delle associazioni

29/04/2019 Tipo di risorsa: Titoli:

È online, sul sito dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, il documento di studio e di proposta L’inclusione e la partecipazione delle nuove generazioni di origine immigrata. Focus sulla condizione femminile, elaborato da un gruppo di lavoro formato all’interno della Consulta delle associazioni e delle organizzazioni, istituita e presieduta dall’Authority.
Il volume, realizzato con il supporto tecnico dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, riporta dati sui minorenni di origine immigrata, presenta alcune buone pratiche e testimonianze sull’inclusione e la partecipazione e contiene una serie di raccomandazioni formulate dalla Garante e rivolte a ministeri, regioni, comuni, servizi sociali, assistenti sociali e giornalisti.
Secondo i dati Istat riportati nel documento e aggiornati al primo gennaio 2018, in Italia i minorenni con genitori di origine immigrata sono 1.041.177 su un totale di popolazione under 18 di 9.806.357 ragazzi. Dal 1993 al 2014 sono nati nel nostro Paese quasi 971 mila bambini da genitori stranieri, con una tendenza alla crescita che si è però invertita negli ultimi anni: dopo oltre vent’anni di incrementi, stanno diminuendo le nascite da genitori immigrati in Italia. Erano quasi 80 mila nel 2012, nel 2015 erano poco più di 72 mila, e alla fine del 2017 erano 67.933. Si tratta comunque di quasi il 15% delle nascite complessive, con marcate disparità territoriali: si va da punte superiori al 20% nelle regioni settentrionali a un 5% nel Mezzogiorno e nelle Isole. Fino a qualche anno fa, la maggioranza di questi bambini e ragazzi era nata all’estero e poi ricongiunta; oggi, invece, la grande maggioranza è nata in Italia: oltre 7 su 10.
La pubblicazione contiene anche un approfondimento sulla condizione femminile, da cui emerge che sono circa 500 mila le minorenni di origine immigrata presenti in Italia (dato Istat al primo gennaio 2018). Tra i minorenni di nuova generazione le adolescenti rappresentano la categoria più a rischio, perché è soprattutto su di loro che si concentrano le aspettative delle famiglie, in termini di mantenimento dei ruoli e delle tradizioni. Non mancano osservazioni critiche da parte delle stesse  giovani sugli standard che la società occidentale impone alle donne: ad esempio l’aspetto fisico e la realizzazione personale e professionale.
Le ragazze spesso non si sentono sufficientemente ascoltate e comprese dalle loro famiglie e vivono situazioni conflittuali nei rapporti con i genitori, a causa delle amicizie, delle relazioni sentimentali,  della gestione del tempo extrascolastico. Le giovani donne di origine immigrata si sentono a  disagio anche nei confronti delle coetanee, a causa delle diverse condizioni economiche che non permettono loro di seguire la moda, frequentare con assiduità luoghi di socializzazione, avere gli stessi margini di autonomia.
Il volume è disponibile al link https://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/nuove-generazioni-or....