Nasce il Manifesto contro il bullismo

01/04/2009

I ragazzi hanno bisogno di regole e legalità. Questo è ciò che emerge dal Manifesto degli studenti per la legalità e contro la violenza definito anche contro il bullismo. Redatto dagli studenti di medie e superiori di cento scuole dell'Italia centrale e meridionale propone alcuni semplici regole per prevenire la violenza e gli atti di bullismo. Verrà distribuito in 4 mila scuole in tutta Italia.

Il Manifesto è l'atto finale del progetto Scuola, Violenza e Legalità promosso dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Baccano di Roma, realizzato dall'Istituto di Ortofonologia di Roma, con Diregiovani.it e Direscuola.it

“Come la mela...niente e nessuno nasce marcio...” è questo lo slogan che si legge sul manifesto mentre sono a confronto una mela sana e una marcia. Sotto, venti proposte e dieci slogan creati dagli studenti. Chiedono di essere più ascoltati dal corpo docente e maggiore sorveglianza da parte degli insegnanti ma anche educazione alla solidarietà e l'introduzione di un'ora settimanale dedicata al dialogo e alla relazione in classe tra professori e alunni.

Il Manifesto è il risultato di un anno di lavoro durante il quale - a ragazze e ragazzi tra 11 e 19 anni - sono stati distribuiti oltre 10 mila questionari con trenta domande. Sei le regioni coinvolte: Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia.

Ma alunni e studenti,  a scuola, come vivono il bullismo e la violenza? Dall'opuscolo Violenza e legalità, pubblicato come sintesi dei risultati del progetto, emerge che il 50% degli intervistati ha assistito almeno una volta ad episodi di bullismo. Davanti ad un atto di violenza, il 45% degli studenti  reagirebbe aggredendo l'aggressore, il 16% chiederebbe aiuto ai genitori e l'11% si rivolgerebbe ai professori.

Per gli studenti intervistati gli adulti non fanno una gran bella figura e si nota anche una scarsa fiducia verso di loro: solo il 4% dei grandi reagisce con qualifica; il 12% con violenza; il' 17% con vigliaccheria; con indifferenza il 19%; rabbia per il 21% e meno di un terzo degli adulti (28%) si comporta con ragionevolezza.

“I ragazzi intervistati hanno dimostrato di saper analizzare i problemi molto meglio degli adulti - spiega Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva e responsabile dell'Istituto di Ortofonologia di Roma che ha realizzato le interviste - invece di schivarli, i problemi, li affrontano. E vogliono giustizia: si sono lamentati con gli adulti perché non vengono informati su cosa accade a chi fa atti di vandalismo”. (sp)