Figli d'Italia: una mostra sull’accoglienza dei minori abbandonati

01/12/2011 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Sono trascorsi ormai dieci anni dall’emanazione della legge 149 del 28 marzo 2001 - che in Italia costituisce il fondamento normativo per le politiche di cura, protezione e tutela di bambini e ragazzi le cui famiglie si trovano in difficoltà -, un arco di tempo significativo per un primo bilancio. Al 31 dicembre 2008, i bambini e gli adolescenti fuori famiglia erano circa 30.700, pari a circa 3 minori per 1.000 residenti di 0-17 anni, suddivisi fra 15.200 minori in affidamento familiare e 15.500 accolti nei servizi residenziali (dati estratti dai Numeri italiani pubblicati dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza). I minori fuori famiglia hanno sempre ricoperto un ruolo primario fra le tematiche trattate dal Centro nazionale, tanto che già dal 2004 il Centro ha avviato delle attività per la promozione di politiche sociali dirette al sostegno della famiglia, che prevedono – così come stabilito nella legge149/2001 – l’attuazione di forme di aiuto per tutelare la permanenza positiva del minore nel nucleo familiare di origine. A sostegno di tali attività, il Centro ha promosso e realizzato, in collaborazione con Regioni e Province autonome, una serie di monitoraggi e indagini sulle forme di accoglienza dei minori fuori famiglia per permettere accurati raffronti temporali e una migliore programmazione delle politiche. In Italia, l’attenzione e la volontà di realizzare nuove e più efficaci politiche sociali per l'infanzia abbandonata affonda le radici nei primi decenni del nuovo Sato unitario, di cui quest’anno ricorre il 150° anniversario. Al tema dell'evoluzione dell'accoglienza, della cura ed educazione dei bambini abbandonati è dedicata la mostra Figli d'Italia.Gli Innocenti e la nascita di un progetto nazionale per l'infanzia (1861-1911), promossa dalla Regione Toscana e realizzata dall'Istituto degli Innocenti di Firenze in collaborazione con Santa Maria della Pietà e I.R.E. Istituzioni di ricovero e di educazione di Venezia, il Museo Martinitt e Stelline - Pio Albergo Trivulzio di Milano, l'Asp Irides - Istituto Clemente Primodì di Bologna, istituzioni che, come gli Innocenti a Firenze, sono ancora oggi in attività e hanno saputo adeguare la propria funzione alle esigenze sociali, forti della loro identità storica. L'esposizione ricostruisce le vicende dell'Istituto degli Innocenti e lo sviluppo delle politiche nazionali sull'infanzia nei primi cinquant’anni dello Stato unitario. Attraverso le biografie di alcuni fanciulli vissuti agli Innocenti e in altre istituzioni assistenziali italiane tra il 1861 e il 1911, fotografie d'epoca e documenti di archivio, la mostra racconta la vita quotidiana dei bambini all'interno degli istituti, l'evoluzione della loro accoglienza e cura - che riflette e talvolta anticipa le innovazioni scientifiche e pedagogiche del tempo -, gli aspetti demografici e i percorsi di vita che attendevano i fanciulli nella nuova nazione, l'assistenza delle donne in gravidanza.   Sono trascorsi centocinquant'anni e l'accoglienza di bambine, bambini e adolescenti fuori dalla loro famiglia di origine è sempre un fenomeno che tocca corde delicatissime per la società, corde che hanno a che vedere con la dignità delle persone, con la giustizia sociale, la solidarietà e con la capacità della società stessa di tradurre in leggi le proprie convinzioni culturali. A questo tema è dedicato il Quaderno 48 - Accogliere bambini, biografie, storie e famiglie del Centro nazionale, che raccoglie i risultati del complesso lavoro di monitoraggio sull'attuazione della legge 149/2001. La rilevazione non ha interessato solo gli aspetti quantitativi relativi al fenomeno e agli atti normativi e amministrativi che lo governano a livello locale, ma anche e soprattutto elementi qualitativi attraverso l'analisi delle esperienze considerate più significative e grazie alla relazione diretta con gli attori principali dell'attuazione della legge: dirigenti e funzionari regionali, presidenti dei tribunali per i minorenni, garanti regionali per l'infanzia (dove costituiti e nominati), operatori dei servizi locali sia pubblici sia del privato sociale. L’impostazione della ricerca, orientata al confronto e alla collaborazione, alla discussione e alla riflessione condivisa, risente molto della spinta propulsiva delle politiche per l'infanzia attuate alla fine degli anni Novanta e che hanno avuto nella legge 285/1997 il loro punto di riferimento. Ogni due anni il Centro nazionale predispone la Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 285/1997 in base alle indicazioni programmatiche predisposte dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza. Le relazioni vengono pubblicate nei Quaderni del Centro - L.285 e forniscono una rappresentazione aggiornata del complesso degli aspetti e dei fenomeni che caratterizzano la condizione dell'infanzia e dell'adolescenza e il sistema dei servizi e degli interventi di promozione e tutela dei diritti di bambini e ragazzi in Italia.