In calo, rispetto al 2001, il numero di minori entrati nei centri di prima accoglienza. Aumentano, invece, sia le presenze sia gli ingressi nelle comunità, mentre il numero di minori presenti negli istituti penali negli ultimi dieci anni rimane sostanzialmente stabile. Sono alcune evidenze che emergono dalla prima analisi congiunta dei dati sui minori presi in carico dal sistema della giustizia realizzata dall'Istat e dal Dipartimento per la giustizia minorile. I dati, diffusi ieri, si riferiscono al 2011.
Il report I minorenni nelle strutture della giustizia prende in considerazione vari aspetti, fra i quali: le aree geografiche da cui provengono i minori stranieri segnalati dall'autorità giudiziaria, la tipologia dei reati commessi, l'età dei minori entrati nei centri di prima accoglienza, di quelli presenti nelle comunità e dei detenuti negli istituti penali per i minorenni, le differenze di genere e la tipologia di provvedimento disposto dall'autorità giudiziaria.
Secondo i dati forniti dal report i minori autori di reato presi in carico nell'anno 2011 dagli uffici di servizio sociale per i minorenni sono 20.157.
I minori entrati nei centri di prima accoglienza sono 2.343, in leggero aumento rispetto al 2010 ma in diminuzione rispetto al 2001, anno in cui erano 3.685. Come già detto, i dati relativi agli ingressi nelle comunità registrano, invece, un trend crescente: si è passati infatti dai 1.222 ingressi del 2001 ai 1.926 del 2011. I minori presenti nelle comunità risultano 915 nel 2011, circa il triplo rispetto al 2001, anno in cui erano 312. L'aumento riguarda sia i minori stranieri sia i minori italiani, sebbene tra i primi sia più consistente. I minori e i giovani adulti presenti negli istituti penali minorili sono più o meno costanti nell'arco dei dieci anni che va dal 2001 al 2011: nel 2001 erano 468, nel 2011 494. Fa eccezione il calo del 2006, legato al provvedimento di indulto, «che ha avuto un forte impatto sui dati e ha riguardato sia italiani che stranieri».
I minori entrati nei centri di prima accoglienza e quelli presenti nelle comunità e negli istituti penali sono in prevalenza maschi: i primi sono l'86,8 per cento, i secondi il 92 per cento e i ragazzi negli istituti penali il 93,7 per cento.
Romania, Marocco e Tunisia le principali aree geografiche da cui provengono i minori stranieri segnalati dall'autorità giudiziaria, anche se l'analisi rivela forti differenze di genere. La maggior parte delle ragazze proviene infatti dalla Romania, dalla Croazia, dalla Bosnia Erzegovina e dalla Serbia.
I minori commettono principalmente reati contro il patrimonio, che rappresentano il 62,4 per cento dei reati perpetrati dai ragazzi condotti nei centri di prima accoglienza e il 54 per cento di quelli compiuti dai minori presenti nelle comunità e negli istituti penali minorili. Il reato commesso più frequentemente dai minori detenuti negli istituti penali è la rapina (24,8 per cento). Dal report emerge, inoltre, che gli italiani commettono più spesso degli stranieri violazioni delle disposizioni in materia di sostanze stupefacenti.
Il 64,8 per cento dei minori presenti in comunità al 31 dicembre 2011 è in attesa di giudizio, il 27,9 per cento in messa alla prova, il 6 per cento ha avuto una condanna definitiva e il restante 1,3 per cento è in misura di sicurezza.
I dati evidenziano, infine, che il 60,3 per cento dei 494 detenuti presenti al 31 dicembre 2011 è in custodia cautelare e il 39,7 per cento in esecuzione di pena. (bg)
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