Abbandono scolastico, ricerca Adiconsum

01/02/2013 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

L'abbandono scolastico raggiunge percentuali elevate nel nostro Paese, più alte della media europea, sebbene ci siano differenze tra le varie Regioni. Un'analisi del fenomeno, delle sue cause e delle strategie per combatterlo è stata presentata ieri, a Roma, dall'associazione di consumatori Adiconsum, che ha realizzato una ricerca sul tema finanziata dal Forum Ania Consumatori.

L'indagine è stata illustrata durante il convegno L'abbandono dei giovani nei percorsi formativi, un incontro organizzato dall'associazione al quale sono intervenuti rappresentanti dell'Adiconsum, del Forum Ania Consumatori e referenti di altre realtà per discutere su un fenomeno che ha ricadute pesanti sul futuro dei giovani e sullo sviluppo economico e sociale dell'Italia e individuare delle soluzioni per contrastarlo. Un fenomeno che ha dimensioni consistenti in molti Paesi europei, tanto che, per ridurlo, la strategia Europa 2020 ha posto come obiettivo da raggiungere entro il 2020 una soglia del tasso di abbandono scolastico inferiore al 10 per cento.

Ma quanti sono i giovani che abbandonano precocemente la scuola nel nostro Paese? Secondo gli ultimi dati Istat sull'istruzione, riportati nell'edizione 2013 del volume Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo e riferiti all'anno 2011, fra i 18-24enni il 18,2 per cento ha abbandonato gli studi prima di conseguire il titolo di scuola media superiore, contro il 13,5 per cento dei paesi dell'Unione europea. Tra i giovani stranieri l'abbandono scolastico raggiunge il 43,5 per cento. Fanno riflettere anche i numeri sui cosiddetti “Neet”, acronimo inglese di “Not in Education, Employment or Training”, cioè i giovani tra i 15 e 29 anni non inseriti in un percorso scolastico e/o formativo né impegnati in un'attività lavorativa (il 22,7 per cento del totale), un valore fra i più elevati in Europa.

La ricerca dell'Adiconsum, intitolata Abbandono scolastico ed il fenomeno della dispersione, offre un quadro delle principali cause dell'abbandono scolastico nel nostro Paese e cerca, infine, di individuare alcune strategie per combatterlo. Il disagio scolastico, si legge nel testo dell'indagine, «è sempre frutto di una combinazione di cause che bisogna conoscere per meglio studiare e predisporre interventi di contrasto». Fra queste, la poca chiarezza di idee dei ragazzi sul futuro, lo scarso aiuto da parte degli insegnanti delle scuole secondarie inferiori nell'orientamento sulle scelte future, le condizioni socioeconomiche delle famiglie di origine e la difficoltà dei genitori di svolgere con convinzione il ruolo di educatori.

L'attuale periodo di crisi economica, si sottolinea nelle conclusioni, «comporta spesso un'aggravante sul fenomeno dispersione ed abbandono»: «fattori esterni al percorso scolastico, ma diretti e d'impatto sul nucleo famigliare d'appartenenza, come la perdita del lavoro da parte di un genitore, la cassa integrazione, la diminuzione del reddito», possono infatti «comportare gravi ripercussioni nel mantenimento degli standard scolastici». (bg)