La povertà e la deprivazione materiale sono un rischio sempre più concreto per i minori italiani. È la denuncia dell'Atlante dell'infanzia (a rischio) realizzato dalla ong Save the children in occasione della Giornata dell'infanzia. «Un'operazione interessante e di qualità, che ci restituisce il ritratto del momento di crisi che stiamo attraversando e che i minori scontano più di tutti», commenta Enrico Moretti, capo statistico del Centro nazionale.
Il documento di Stc presenta 80 mappe dedicate al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, costruite geolocalizzando dati Istat e di svariate altre indagini specifiche ritenute attendibili. Ma non solo, quest'anno proprio in omaggio all'Unità (e non a caso il sottotitolo è “Alla ricerca della giovine Italia”), l'indagine include una serie di mappe storiche che raccontano le “storie” dei quasi mille garibaldini minorenni per «tratteggiare le grandi mutazioni demografiche e sociali che hanno segnato le vicende del nostro paese, e alcuni loro effetti sulla vita dei bambini e dei ragazzi di oggi» (come si legge nell'introduzione).
L'atlante di Save the children racconta un'Italia sempre più vecchia in cui quasi un bambino su cinque è a rischio povertà (il 24,4%), con una particolare concentrazione nelle regioni del sud Italia. Infatti, bambini e adolescenti in Italia sono 10 milioni 229 mila, cioè il 16,9% del totale della popolazione: di essi 1.876.000 vivono in povertà e il 18,6% in condizione di deprivazione materiale. Inoltre 653 mila sono i bambini e ragazzi che vivono in povertà assoluta (privi dei beni essenziali per il conseguimento di uno standard di vita minimamente accettabile). L'allarme si concentra soprattutto nel Meridione: 2 minori su 3 in povertà relativa, e più di 1 minore su 2 in povertà assoluta (il 9,3% di tutta la popolazione minorile), vivono nelle regioni del Sud. La Sicilia primeggia in questa poco esaltante graduatoria: il 44,2% dei minori siciliani vive in povertà. Seguono Campania (31,9%) e Basilicata (31,1%) mentre la Lombardia (7,3%), Emilia Romagna (7,5%) e Veneto (8,6%) sono le regioni con la percentuale inferiore di minori in povertà relativa. Sembrano proprio i minori le maggiori vittime della crisi che sta attanagliando il nostro paese negli ultimi anni: dal 2008 la percentuale delle famiglie a basso reddito con un minore è aumentata dell’1,8%, e tre volte tanto (5,7%) quella di chi ha due o più figli
L'Atlante di Stc non si ferma però a questa fotografia e cerca di fornire un ritratto a trecentosessanta gradi della condizione minorile nel nostro paese. Dalla distribuzione della popolazione minorile (sempre più concentrati nelle periferie o negli hinterland) alla presenza sempre più rilevante di minori di origine straniera (quasi un milione, di cui 572 mila nati in Italia, spesso in famiglie a basso reddito), alle città sempre meno a misura di bambino (per esempio, in Italia ci sono quasi quattro auto ogni minorenne), all'aumento dell'obesità infantile (circa 1,1 milioni di bambini sono sovrappeso, con più alte percentuali al Sud), all'alta incidenza della dispersione scolastica (circa un milione di ragazzi tra i 16 e i 24 anni ha solo il diploma di scuola media), alla enorme disparità nella presenza di risorse e servizi per l'infanzia sul territorio.
«L'Atlante è sicuramente un'operazione interessante e di qualità apprezzabile, che permette di gettare uno sguardo storico su tematiche attuali come la povertà, la deprivazione materiale e l'accesso a beni e servizi», commenta Enrico Moretti, capo statistico del Centro nazionale. «Save the Children si è appoggiata principalmente ai dati Istati e a diversi esperti che hanno lavorato anche col Centro nazionale». Forse nel rapporto «c'è qualche tono drammatico di troppo, ma è indubbio che stiamo attraversando un momento di grande crisi e che i minori la stanno scontando più di tutti». Moretti sottolinea poi le difficoltà del Meridione, «i cui indicatori ormai sono più vicini a quelli dei paesi dell'Est invece che a quelli dei paesi europei avanzati»: «tre fattori come la posizione territoriale, il numero di bambini nel nucleo familiare e le condizioni socio-economiche della famiglia determinano un rischio di povertà molto concreta per bambini e adolescenti che nascono nel sud Italia».
Le mappe e la versione integrale del testo sono disponibili qui. (mf)
Foto: crediti.