La condizione dell'infanzia nel mondo

16/01/2009

Le donne dei Paesi più poveri hanno 300 probabilità in più di morire di parto o per complicanze legate alla gravidanza rispetto alle donne dei Paesi sviluppati. Un bambino nato in un Paese in via di sviluppo ha quasi 14 volte più probabilità di morire entro il primo mese di vita rispetto a un bambino nato in un Paese industrializzato. Sono alcuni dati che emergono dal rapporto Unicef 2009 La condizione dell'infanzia nel mondo. Il rapporto, presentato ieri a Roma dal presidente dell'Unicef Italia Vincenzo Spadafora e dal ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, è dedicato alla salute materna e neonatale, e mostra lo stretto legame che esiste tra la salute e la vita delle madri e dei loro neonati, tra povertà e mortalità, tra rispetto dei diritti della donna e tassi di sopravvivenza di madri e bambini. Dai dati forniti da La condizione dell'infanzia nel mondo emerge che molti Paesi in via di sviluppo hanno compiuto, di recente, notevoli progressi nella direzione di un aumento del tasso di sopravvivenza dell'infanzia, mentre sono stati fatti meno passi in avanti per cercare di ridurre la mortalità materna, un fenomeno che continua a mietere molte vittime, in misura di gran lunga superiore nei Paesi in via di sviluppo. Secondo i dati contenuti nel rapporto, in questi  Paesi il rischio di mortalità materna nel corso della vita è di 1 su 76, rispetto ad una probabilità di 1 su 8.000 per le donne dei Paesi industrializzati. La stragrande maggioranza dei casi si verifica in Africa e in Asia, mentre il rischio più alto si riscontra in Niger, Afghanistan, Sierra Leone, Ciad, Angola, Liberia, Somalia, Repubblica democratica del Congo, Guinea-Bissau e Mali. Nonostante i notevoli progressi compiuti dai Paesi in via di sviluppo per aumentare il tasso di sopravvivenza dei bambini, la mortalità neonatale continua a colpire molti Paesi poveri con percentuali elevate. Dal rapporto emerge che i dieci Paesi con i tassi di mortalità neonatale più alti nei primi 28 giorni di vita sono: Liberia (66 morti per 1000 nati vivi), Costa d'Avorio (64), Iraq (63), Afghanistan (60), Sierra Leone (56), Angola (54), Mali (54), Pakistan (53), Repubblica Centrafricana (52) e Lesotho (52). Per quanto riguarda le cause, tre quarti di tutti i decessi materni sono causati da complicazioni che avvengono prima, durante o immediatamente dopo il parto, mentre circa l'86 per cento delle morti neonatali è dovuto ad infezioni, asfissia e nascite pre-termine. Il rapporto Unicef non si limita ad analizzare le cause dei due fenomeni, ma delinea anche un quadro delle misure necessarie a contrastarli, e delle buone pratiche sperimentate in vari Paesi del mondo. (bg)  

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