L'Europa: giro di vite contro i crimini sessuali

19/04/2010

Una lotta più dura contro i crimini sessuali sui minori e la tratta di esseri umani: nelle scorse settimane la Commissione europea ha proposto sanzioni più severe per i colpevoli, maggiore protezione per le vittime e prevenzione: ora la proposta passa al Parlamento europeo.

Sono diversi i fronti sui quali la Commissione europea propone un giro di vite. Prima di tutto gli abusi sessuali, lo sfruttamento , la pornografia infantile (soprattutto su Internet) e poi una strategia complessiva che rafforzerà e coordinerà l'impegno degli Stati membri contro la tratta.

Le misure previste nelle normative messe a punto dall'esecutivo europeo prevedono, prima di tutto, l'inasprimento delle pene per i reati di natura sessuale che coinvolgono minorenni. Inoltre, nella gamma dei reati punibili entreranno il grooming (cioè l'adescamento elettronico: partendo dal contatto online con i ragazzi e riesce, pian piano a  conquistarne a poco a poco le confidenze e la fiducia necessaria che può portare a un incontro reale), la semplice visione di filmati pedopornografici e la realizzazione di foto con bambini in pose ammiccanti. Come già effettivo in diversi paesi europei, il turismo sessuale verso mete esotiche dovrà essere comunque punibile. Per quanto riguarda le vittime, la Commissione europea propone che vengano loro risparmiati gli ulteriori traumi derivanti dalle deposizioni in sede giudiziaria e che godano sempre dell'assistenza gratuita di un avvocato. Le misure restrittive nei contatti con minori inflitte ai condannati avranno poi validità sull'intero territorio europeo e non solo all'interno dei confini nazionali.

Infine, gli Stati membri dovranno garantire, con mezzi propri, il tempestivo blocco dei siti contenenti materiale pedopornografico: si tratta spesso di siti ubicati al di fuori del territorio continentale, molto difficili da eliminare.

Per quanto riguarda la tratta, le norme proposte dalla Commissione europea obbligheranno gli Stati membri ad intervenire su tre fronti: l'azione penale contro i responsabili della tratta, la protezione delle vittime e la prevenzione dei reati. L'Europa si doterà anche di un "coordinatore antitratta" che dovrà rendere più incisiva la politica e relazionarsi con i paesi coinvolti. La proposta vuole allineare le legislazioni europee e rendere possibile che gli autori del reato siano perseguiti anche se hanno commesso il fatto all'estero. Le vittime riceveranno alloggio e cure mediche in modo da potersi ristabilire e da non avere paura di testimoniare contro gli autori dei reati. Riceveranno inoltre consulenza giuridica nel corso dell'intero procedimento, anche ai fini di una domanda di indennizzo.

Per fare di più sul fronte della prevenzione della tratta, la proposta prevede azioni volte a sensibilizzare le vittime potenziali circa i rischi che corrono e i funzionari pubblici su come individuare le vittime e occuparsene adeguatamente; chiede inoltre l’applicazione di sanzioni contro chi ricorre al lavoro o alle prestazioni di una persona sapendo che questa è vittima della tratta e istituisce organismi negli Stati membri per monitorare l'attuazione di queste azioni.

La proposta della Commissione sarà esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri dell'UE e, una volta approvata, dovrà essere recepita nelle normative nazionali. La Commissione potrà verificare che gli Stati membri recepiscano correttamente la normativa dell’UE nei loro ordinamenti e portare dinanzi alla Corte di giustizia i paesi che non lo fanno. (mf)

 

Foto: crediti.