Cambia la Comissione bicamerale per l'infanzia. Sulla Gazzetta Ufficiale del 12 agosto, infatti, è stata pubblicata la legge n. 112/2009 che ne modifica denominazione e competenze. Diventerà infatti Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza e amplierà il proprio raggio d'azione.
La “nuova” Commissione esprimerà – così si legge nel testo - un «parere obbligatorio ai fini dell’adozione del piano nazionale di azione di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva». Inoltre, secondo il comma 2 dell'articolo 2, il rinnovato organismo «nell’esercizio dei suoi poteri di consultazione, acquisisce dati, favorisce lo scambio di informazioni e promuove le opportune sinergie con gli organismi e gli istituti per la promozione e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza operanti in Italia e all’estero e con le associazioni, le organizzazioni non governative e tutti gli altri soggetti operanti nell’ambito della tutela e della promozione dei diritti di minori nonché dell’affido e dell’adozione».
Prima di questa nuova legge, secondo il primo articolo della legge 451 del 23 dicembre 1997 che l'aveva istituita (insieme all’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza), la commissione poteva chiedere «informazioni, dati e documenti sui risultati delle attività svolte da pubbliche amministrazioni e da organismi che si occupano di questioni attinenti ai diritti o allo sviluppo dei soggetti in età evolutiva» e poi riferire «alle Camere, con cadenza almeno annuale, i risultati della propria attività e formula osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull'eventuale necessità di adeguamento della legislazione vigente, in particolare per assicurarne la rispondenza alla normativa dell'Unione europea ed in riferimento ai diritti previsti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo». (mf)
