Volere o violare?

16/07/2009 Temi Violenza di genere

La percezione della violenza di genere negli adolescenti: stereotipi e processi di legittimazione
a cura di Ilaria Marchetti
Milano, Unicopli, 2008

 

La violenza alle donne pone in risalto non solo il problema dell’assenza di norme nei soggetti che ne sono protagonisti, ma anche questioni ben più ampie e forse oggi meno dibattute di un tempo.
Facciamo qui riferimento a tematiche centrali che riguardano il rapporto uomo-donna e che concernono atteggiamenti e ruoli sociali assunti da maschi e femmine; tematiche queste spesso confinate entro politiche sociali settoriali, come l’aiuto alla donna che lavora, gli asili nido che mancano, il disimpegno dei padri nei lavori domestici e di cura.

La ricerca presentata nasce all’interno di un ampio progetto di prevenzione alla violenza contro le donne che da anni il Centro antiviolenza di Piacenza sta portando avanti. Le iniziative entro le quali essa si inserisce hanno il comune obiettivo di promuovere la conoscenza del fenomeno della violenza di genere e diffondere una cultura capace di cogliere i segni di disagio al di là degli stereotipi diffusi sul tema. A questo scopo, il Centro utilizza principalmente progetti di sensibilizzazione realizzati nelle scuole superiori, incontri con la cittadinanza e proposte di formazione per gli operatori.
Il tema della ricerca è la percezione tra gli adolescenti della violenza di genere. Nonostante questi siano molto più liberi di accedere alle informazioni relative ai rapporti con l’altro sesso attraverso Internet e i mass media e abbiano più possibilità di sperimentarsi in rapporti interpersonali, esprimono tuttavia una diffusa difficoltà nello stringere relazioni soddisfacenti, amicali e sentimentali.
“Molestia”, “minaccia”, “abuso di correzione” e “violenza sessuale” sono i termini utilizzati per indagare le rappresentazioni sociali che improntano il mondo giovanile.

L’analisi dei dati riscontra l’esistenza di una relazione tra le rappresentazioni della violenza dichiarate dagli adolescenti – maschi e femmine – e gli stereotipi cui essi si riferiscono, soprattutto quando si chiede loro di valutare l’entità della responsabilità da attribuire alla vittima.
Gli adolescenti colgono, seppure a un livello intuitivo, la relazione distorta dentro la quale le donne sono irretite. Tuttavia essi non sono aiutati dal mondo degli adulti a elaborare questa intuizione e finiscono così per attribuire una consapevolezza e una quota di volontà, nel senso di desiderio, alla donna-vittima, che viene così per gran parte colpevolizzata.
Di fatto gli adolescenti non arrivano a distinguere con una certa chiarezza i confini tra un sano legame in cui maschi e femmine si confrontano e una relazione patologica violenta; tutto viene confuso e mescolato dentro una sorta di black box che viene riempita disordinatamente di affetti, amori, desideri, bisogni, crisi, bene e male, senza che alcuno faccia ordine e operi opportune differenze.

Si riscontra inoltre una correlazione tra il grado di adesione agli stereotipi, la legittimazione della violenza e il senso di sicurezza.
Tanto più la violenza è stereotipata e legittimata, quanto meno è riconosciuta come pericolosa.
Esprimono maggiore sicurezza coloro che stereotipizzano e legittimano la violenza e, al contrario, si sentono meno sicuri coloro che prendono le distanze dai cosiddetti “luoghi comuni”. Proprio questo gioco di influenza tra gli elementi potrebbe alimentare quella distorsione cognitiva della percezione del rischio, già di per sé peculiare nella fase di crescita adolescenziale, alimentando l’irrealistica fantasia di essere invulnerabili.

Scardinare gli stereotipi non solo può restituire il quadro di realtà del rischio a discapito dell’immagine pregiudizievole del pericolo, ma risulta anche indispensabile affinché i giovani possano davvero porsi al sicuro e scegliere la verità invece che l’illusione.
In definitiva si enfatizza la responsabilità delle istituzioni nei confronti di azioni di prevenzione, di crescita culturale e di sensibilizzazione verso temi che toccano trasversalmente i processi di crescita e, in particolare, la costruzione di una relazione positiva tra uomini e donne, base e futuro della nostra società.

 

Tutte le segnalazioni di libri sono pubblicate anche nella rivista Rassegna bibliografica:

infanzia e adolescenza