Vittorio De Sica - Biografia

Nato nel 1901, in un paesino non lontano da Frosinone, cresciuto a Napoli dove si è diplomato Ragioniere, Vittorio De Sica entra nel mondo del cinema come attore. Negli anni trenta è protagonista di tre importanti film di Camerini: Gli uomini che mascalzoni (1932), Il signor Max (1937), Grandi Magazzini (1939). Debutta come regista nel 1940 con il film Rose scarlatte, ma la prima vera opera significativa può essere considerata I bambini ci guardano (1943) che fu uno dei pochi titoli che in quegli anni si allontanava dal cinema 'disimpegnato' detto dei "telefoni bianchi". Il film segna l'inizio della collaborazione con lo scrittore/sceneggiatore Cesare Zavattini che darà i suoi maggiori frutti nel primo dopoguerra attraverso una serie di film che hanno spesso come protagonisti bambini e adolescenti. Fu proprio in quel periodo che Zavattini elaborò la teoria del 'pedinamento' per la quale il cinema doveva scendere per le strade e registrare la realtà con autenticità, senza filtri, privilegiando i momenti di quotidianità dei personaggi, mostrando e non dimostrando, con la convinzione che il messaggio politico del film risultasse evidente dalla realtà rappresentata così com'è. Zavattini può essere considerato il vero teorico del neorealismo, o almeno quello più ideologizzato (rispetto al più incerto e problematico Rossellini), e De Sica l'unico vero regista che abbia saputo dare una forma filmica a questa teoria. Nel dopoguerra il regista realizza i suoi film indiscutibilmente più belli: Sciuscià (1947), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951), Umberto D (1952). Quest'ultimo film può essere considerato l'ultimo prodotto del neorealismo italiano. La stagione successiva, pur rimanendo attiva la collaborazione tra De Sica e Zavattini, è da ritenersi senz'altro meno riuscita, per via di un maggiore e maggiormente compromissorio inserimento nelle regole dell'industria cinematografica italiana. Inaugurato con Stazione Termini (film co-prodotto dal produttore hollywoodiano David Selznick), il periodo 'involutivo' del regista comprende in realtà film interessanti come L'oro di Napoli (1954) o Il giardino dei Finzi Contini (1970) o titoli poi entrati all'interno del filone 'classico' della commedia all'italiana come Ieri, oggi e domani (1963) o Matrimonio all'italiana (1964). Parallelamente alla veste di regista, De Sica interpretò numerosi film come attore. I più celebri sono Pane, amore e fantasia (1953), Pane, amore e gelosia (1953) entrambi di Luigi Comencini e I due marescialli (1961) di Sergio Corbucci accanto a Totò.

Nel corso della sua quarantennale carriera De Sica ha girato 31 film e ne ha interpretati più di 100.