Steven Spielberg - Biografia

Steven Spielberg nasce a Cincinnati (Ohio) il 27 dicembre 1948 e trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Scottsdale (Arizona) dove i genitori, fino a una certa età, gli vietano la frequentazione delle sale cinematografiche, anche se lo sostengono nella sua precoce passione per il cinema. Ancora adolescente gira una ventina di super8 autoprodotti, ispirandosi ai generi classici del cinema statunitense (western, fantascienza, eccetera), poi, a diciannove anni si trasferisce a Los Angeles dove entra in contatto con alcune delle personalità di spicco della cosiddetta “Nuova Hollywood” come Gorge Lucas, Brian De Palma, Francis Ford Coppola. Nel 1969 gira il suo primo film in 35mm, Amblin’, grazie al quale ottiene un contratto con la Universal per realizzare dei telefilm. Nel 1972 gira per la televisione Duel, un film a metà strada tra il road-movie e il thriller: la sorprendente maturità del risultato convince i produttori a distribuirlo anche nelle sale. Ma è con lo straordinario successo ottenuto da Lo squalo (1975) che Spielberg diventa uno dei tre o quattro registi su cui le major decidono di puntare per trovare una via d’uscita dalla crisi che le aveva colpite nel corso degli anni Sessanta e dalle incertezze dei Settanta. Spielberg si mostra fin da subito maestro nel padroneggiare i meccanismi della suspense e dello spettacolo al fondo dei quali risuonano, comunque, riflessioni non banali sulla condizione dell’uomo nella società: tanto Lo squalo quanto Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) , quanto infine I predatori dell’Arca perduta (1980), pur appartenendo a tre generi diversissimi (thriller, fantascienza e avventura) ed essendo tre dei maggiori successi di pubblico di quegli anni, riflettono comunque lo spirito del tempo, la cultura e, in parte, anche le inquietudini americane, proprio come avviene nella migliore tradizione del cinema statunitense. ET – L’extraterrestre è la prima pellicola realizzata dalla Amblin Entertainment, casa di produzione fondata da Spielberg che, nel giro di alcuni anni, diventerà una tra le più importanti case di produzione di film di intrattenimento per il grande pubblico. Attingendo, in pratica, a tutte le fonti della cultura popolare americana (dai comics alle serie TV, dai film di Walt Disney al cinema di serie B) Spielberg riesce a creare un’iconografia nuova – o meglio “postmoderna”, dato che prende i suoi modelli dal passato recente per riproporli rinnovati – che in breve tempo si impone non solo negli Stati Uniti ma anche su quello che, al volgere degli anni Novanta, diventerà il mercato globale. Che si ispiri alla fantascienza – A.I. – Intelligenza artificiale (2001), Minority Report (2002), La guerra dei mondi (2005) – o a storie realmente accadute – Prova a prendermi (2002), The Terminal (2004) – al mondo dell’avventura – i tre film della serie Indiana Jones, Hook – Capitan Uncino (1992), Jurassic Park (1993) – o alla Storia, in particolare a quella della Seconda guerra mondiale – 1941:Allarme a Hollywood (1979), L’impero del Sole (1987), Shindlers’s List (1993), Salvate il soldato Ryan (1998) – Spielberg riesce sempre a costruire dei meccanismi perfetti non solo sotto il profilo narrativo, ma anche e soprattutto dal punto di vista spettacolare, cui contribuisce con un ruolo di primissimo piano l’elaborazione dell’immagine attraverso le tecnologie digitali (si pensi agli strabilianti effetti speciali dei suoi film di fantascienza ma anche al mirabile bianco e nero di Shindler’s List), un altro campo nel quale lo stesso autore è leader con la sua casa di produzione DreamWorks SKG. Ad oggi Spielberg ha diretto più di trenta lungometraggi e prodotto quasi cento film tra i quali Poltergeist (1982) di Tobe Hooper, Gremlins (1984) di Joe Dante, I Goonies (1985) di Richard Donner, Ritorno al futuro (1985) di Robert Zemeckis, Casper (1995) di Brad Silberling.