Separated children

I minori stranieri non accompagnati

a cura di Rita Bichi

Milano, F. Angeli, 2008

 

Il volume raccoglie i risultati di una ricerca condotta per conto della Fondazione ISMU (Iniziative e studi sulla multietnicità) sui minori stranieri non accompagnati in Italia, con particolare attenzione per la realtà lombarda.

Composto da contributi di autori diversi, il libro si apre con un intervento volto a fornire un quadro legislativo sullo status, sui diritti e sulle tutele relativi a questa specifica tipologia di minori immigrati.

In effetti è stato il legislatore italiano a coniare l’espressione “minore straniero non accompagnato” e a riservare a questa categoria giuridica una normativa ad hoc, mentre negli altri Paesi europei questi minori sono soggetti alle leggi sui richiedenti asilo.

In Italia la richiesta di asilo politico esclude il minore emigrato da solo dall’essere incluso tra i minori stranieri non accompagnati e lo avvia a un percorso di tutela differente da quello riservato ai non richiedenti asilo.

Inoltre, la normativa include tra i non accompagnati anche quei minori stranieri che, pur avendo dei parenti in Italia, sono privi di una tutela ufficiale.

Le difficoltà di conversione del permesso di soggiorno al raggiungimento della maggiore età, tali da precludere a questi minori l’inserimento nel mercato del lavoro regolare, mostrano che la normativa in vigore non è ancora adeguata a facilitare il percorso di inserimento di questi ragazzi nella società di accoglienza.

La presenza di una disciplina giuridica riservata a questa categoria di minori non ha, poi, neppure impedito che a livello operativo siano avviate procedure che di fatto applicano in maniera differenziata le norme, creando disparità a livello territoriale nei percorsi di accompagnamento e tutela di questi ragazzi.

È quanto viene confermato dalla comparazione, effettuata in uno degli interventi principali del testo, tra alcune realtà lombarde (Bergamo, Brescia, Cremona, Milano). Per esempio solo alcuni Comuni prevedono forme di aggancio dei minori non accompagnati che vivono per strada e solo certe realtà stanno sperimentando innovative forme di affido familiare omoculturale o eteroculturale con il coinvolgimento di connazionali.

La ricerca mostra anche la forte disparità a livello lombardo nelle modalità di intervento dei tribunali per minorenni e dei giudici tutelari, confermando quanto già evidenziato da indagini precedenti per altre regioni italiane.

Nel complesso emerge l’insufficienza degli interventi messi in atto sul territorio per far fronte alle situazioni di emergenza in netta crescita. Se la differenziazione di tipologie di accoglienza praticata in modo diffuso a livello regionale permette di studiare modalità specifiche di accompagnamento e di tutela, l’elevato numero delle fughe pone l’esigenza di risposte ancor più efficaci per garantire a questi minori l’effettiva tutela dei loro diritti.

Considerando che, come emerge dalla ricerca, Milano e la Lombardia sono le zone di maggior afflusso di questi minori, le criticità rilevate dall’indagine risultano particolarmente significative e trasferibili all’intera realtà nazionale.

Di notevole interesse, per i medesimi motivi, sono pertanto anche le buone pratiche, come quella dell’estensione dello strumento giuridico della tutela a connazionali, messa in atto a Milano, così da impedire che al raggiungimento della maggiore età il minore si trovi abbandonato a se stesso senza che il Comune possa direttamente farsi più carico della sua tutela.

Proprio alla realtà milanese la ricerca ha riservato un approfondimento che ha previsto interviste dirette ai protagonisti del fenomeno stesso, dagli operatori dei servizi, ai ragazzi ospiti delle strutture di accoglienza comunali, e pure a una serie di ragazzi presi in carico dalle strutture cittadine quando erano adolescenti e attualmente residenti nel milanese in maniera stabile.

 

Tutte le segnalazioni di libri sono pubblicate anche nella rivista Rassegna bibliografica:

infanzia e adolescenza