Il Progetto nazionale Rom Sinti e Caminanti (RSC), è promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e si pone all’interno di una cornice istituzionalmente condivisa, costituita dalla Strategia nazionale d’inclusione dei rom, sinti e caminanti 2012-2020, dal Terzo Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, che prevede un’intera direttrice di azione all’obiettivo dell’interculturalità e dell’integrazione dei bambini Rom, sia con le raccomandazioni del Comitato Onu sui diritti del fanciullo emanate il 31 ottobre 2011 (cfr. punti 25, 61 e 80), laddove viene sollecitato un ulteriore sforzo nella soluzione e nello sradicamento delle ineguaglianze e discriminazioni nell’accesso ai sistemi educativi da parte dei minori Rom.
Il progetto ha la finalità di favorire processi di inclusione dei bambini e adolescenti RSC, promuovere la disseminazione di buone prassi di lavoro e di saperi, valorizzando le esperienze locali, coerenti con gli obiettivi del percorso, già attivate sui territori aderenti e le progettualità realizzate nei Paesi europei da anni impegnati nell’azione di inclusione dei RSC, costruire una rete di collaborazione tra le 15 Città riservatarie del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, istituito dalla legge 285/1997, la cui adesione è su base volontaria.
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
- favorire la partecipazione scolastica;
- rafforzare i percorsi di formazione professionale per facilitare l’inserimento lavorativo;
- promuovere l’accesso ai servizi e in particolare percorsi di salute.
Il percorso mira a valorizzare le esperienze già in corso nelle Città per arrivare alla sperimentazione di un approccio e di una metodologia di cui sia possibile misurare l’impatto e oggettivabile al fine di favorirne la riproducibilità e prevede la condivisione di azioni sinergiche con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel percorso di sperimentazione delle azioni di sostegno alla frequenza scolastica e al successo formativo per la prevenzione della dispersione scolastica dei minori, RSC e per il rafforzamento delle azioni progettuali di prescolarizzazione rivolte alle popolazioni rom per la promozione della fruizione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.
Il progetto si pone l'obiettivo di lavorare attraverso attività che coinvolgano i due principali ambiti di vita dei bambini e adolescenti RSC: la scuola e il contesto abitativo (spesso il cosiddetto “campo”).
Partendo dall’esperienza e dal riconoscimento delle grandi capacità che in questi anni la scuola ha messo in campo per rispondere alle mutate caratteristiche dell’utenza e ai cambiamenti sociali, il progetto si pone l'obiettivo di offrire strumenti affinché la stessa diventi ancora più capace di sostenere le scelte delle famiglie RSC di investire in istruzione, di essere più inclusiva per tutti e di essere luogo di partecipazione effettiva di tutti gli alunni e delle loro famiglie, nello specifico degli alunni e delle famiglie RSC. Una particolare attenzione è data al miglioramento del clima scolastico nelle sue due componenti legate all’interazione fra soggetti diversi e a elementi di tipo organizzativo e gestionale della classe, puntando su strumenti quali il cooperative learning, il learning by doing e le attività laboratoriali.
Il lavoro nel campo o negli altri contesti abitativi dei bambini è finalizzato a integrare gli obiettivi di successo scolastico con quelli volti alla promozione del benessere complessivo del bambino in relazione alla sua famiglia. Scopo delle attività è quello di rafforzare il lavoro realizzato a scuola, ma anche di favorire l’accesso ai servizi locali delle famiglie coinvolte e promuovere percorsi di tutela della salute.