In Italia oltre 1,2 milioni di persone di minore età vive in condizione di povertà assoluta.
Un disagio economico che spesso si traduce in divario educativo poiché povertà economica e povertà educativa si alimentano a vicenda: la carenza di mezzi culturali e di reti sociali riduce le opportunità lavorative; le ristrettezze economiche limitano l’accesso alle risorse culturali ed educative, costituendo un ostacolo oggettivo per bambini e ragazzi che provengono da famiglie svantaggiate.
Tali presupposti non solo minano il diritto di bambini e ragazzi ad apprendere, formarsi, a sviluppare capacità e talenti, a coltivare sogni, ma riducono le probabilità che da adulti riescano a sottrarsi ad una condizione di disagio economico.
Contrastare la povertà educativa e sostenere le opportunità culturali ed educative dei bambini e degli adolescenti è un impegno irrinunciabile, un investimento sul futuro e un obiettivo da perseguire con ogni mezzo.
La scelta di “rimettere al centro l’educazione e la conseguente responsabilità educativa che tutto il Paese deve assumere” – sostenuta dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti - ha costituito la base del V Piano nazionale di azione per l’infanzia e l’adolescenza.
Lo scopo deve essere quello di offrire educazione, opportunità e speranza ai bambini vulnerabili, che rischiano di rimanere intrappolati tra una povertà materiale crescente a causa dell’emergenza Coronavirus e la mancanza di opportunità educative, le difficoltà nella didattica a distanza e il mancato accesso alle attività educative extrascolastiche, ricreative e motorie.
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Povertà educativa
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