Minori di età come titolari dei diritti umani

cover dell'inquadramento normativo sul tema Le persone di minore età come titolari dei diritti umani

Le persone di minore età come titolari dei diritti umani: un inquadramento normativo


Le Nazioni Unite definiscono i diritti umani come «principi o norme morali che descrivono precisi standard di comportamento umano e sono regolarmente protetti dal diritto nazionale e internazionale. Sono i diritti fondamentali e inalienabili dell’essere umano, quelli che, in caso di violazione, determinerebbero un’offesa all’essenza dell’essere umano. Ciascuno dovrebbe poter godere dei propri diritti umani, senza distinzione alcuna, e per il solo fatto di esistere».

I diritti dei minori di età hanno avuto un’evoluzione per certi versi simile a quella dei diritti umani generalmente riconosciuti.
I loro diritti sono stati enunciati prevalentemente sotto forma di protezione, in quanto i minori di età sono stati considerati per lungo tempo come soggetti passivi di diritto, incapaci di sostenere e difendere i loro diritti perché privi di parola (la parola infanzia deriva dal latino infans, parola composta da in “non” e fans “parlante”, cioè “colui che non sa parlare”), e pertanto da proteggere e tutelare sotto diverse forme. Solo con l’avvento della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1989 si assiste a una svolta epocale nella quale i minorenni vengono finalmente riconosciuti come soggetti attivi di diritto e, in quanto tali, capaci di assumere decisioni, avere voce in capitolo, ed essere titolari di obblighi e responsabilità oltre che di diritti e garanzie di tutela.

In allegato la principale normativa europea e internazionale sul tema delle persone di minore età come titolari dei diritti umani.