Le difficoltà che scaturiscono dalla conciliazione dei tempi tra vita lavorativa e vita familiare hanno le maggiori ricadute sulle donne e sulle donne-madri.
Nel nostro Paese, nonostante dal punto di vista formale in tema di lavoro siano riconosciuti pari diritti e pari opportunità a donne e uomini, nella realtà si riscontrano degli squilibri riguardo: l’accesso al mondo del lavoro, la progressione di carriera, la retribuzione, il diverso carico derivante dalla gestione delle responsabilità familiari.
L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha accentuato le disparità penalizzando specialmente le donne e le donne-madri, che in molti casi hanno perso il lavoro o hanno dovuto rinunciarvi per prendersi cura dei figli: in Italia il Covid ha colpito l’occupazione femminile più che in altri Paesi.
“Tra aprile e settembre 2020 l’Italia ha perso 402 mila occupate rispetto all’anno precedente, registrando una perdita doppia a quella europea. Rispetto ad una riduzione del 2,1% in Europa, nel nostro Paese si registra una contrazione del 4,1% delle lavoratrici tra i 15 e 64 anni. Il differenziale di genere nell’impatto della crisi risulta essere più elevato, con un gap di ben 1,7 punti percentuali tra uomini e donne”.
È quanto emerge dal report Occupazione femminile: si allarga il divario con l’Europa, realizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e pubblicato nel marzo 2021.
Di seguito è possibile scaricare un inquadramento normativo della temativa Lavoro e maternità.
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Lavoro e maternità: il quadro normativo | 63.31 KB |