Les roseaux sauvages - L'età acerba

di André Téchiné

(Francia, 1994)

Sinossi

Sud-Est della Francia, 1962: nella classe della professoressa Alvarez (insegnate di lettere del locale liceo) arriva Henri, figlio di coloni francesi costretti a tornare in patria dopo la concessione dell’indipendenza all’Algeria. Henri simpatizza per l’OAS, il movimento di estrema destra contrario all’abbandono dell’ex colonia da parte della Francia e ben presto riesce a farsi odiare da Serge, un suo compagno di classe il cui fratello, militare, viene ucciso in Algeria dai terroristi, e a farsi disprezzare da Maïté, figlia della professoressa Alvarez, iscritta al partito comunista. L’unico che sembra sopportarlo è François (amico di Maïté e di Serge) spaventato dalla propria omosessualità e attratto sia da Serge sia da Henri. Quando la professoressa Alvarez cade in un profondo stato di depressione per la morte del fratello di Serge (il giovane le aveva chiesto di aiutarlo a disertare), un supplente tenta in tutti i modi di aiutare Henri a superare l’esame di maturità: inutilmente, dato che il giovane, dopo aver tentato di dare fuoco alla locale sezione del partito comunista decide di abbandonare gli studi. Prima di partire per l’Algeria Henri avrà l’occasione di incontrare Maïté durante una gita al fiume in compagnia di Serge e François e di fare l’amore con lei. Con la partenza di Henri anche i tre amici rimasti avranno la sensazione di essere usciti dall’adolescenza.

Presentazione critica

Sullo sfondo la guerra d’Algeria e i tragici fatti ad essa connessi, poco più che echi di una realtà ormai lontana da una provincia francese rassegnata e indifferente rispetto all’evolversi degli avvenimenti. In primo piano quattro adolescenti diversissimi tra loro, le cui storie si intrecciano andando a comporre un complesso mosaico di relazioni. I giovani protagonisti, scelti esemplarmente per rappresentare un particolare atteggiamento di fronte alla vita (François timido e sensibile, Serge forte ed impulsivo, Henri introverso e sprezzante, Maïté apparentemente fredda e moralista ma in realtà passionale e generosa), sono accomunati dalla medesima esigenza, quella di dover crescere, e soprattutto di dover operare delle scelte che, forse, cambieranno per sempre il corso delle loro esistenze. François è colui che tiene le fila delle relazioni tra tutti gli altri membri del “gruppo” ed è facile riconoscere nel giovane omosessuale una sorta di alter-ego del regista, un personaggio con il quale Techiné s’è identificato e che funge da trait d’union, non solo da un punto di vista strettamente drammatico. François è, infatti, l’unico che cerca la mediazione tra i caratteri opposti di Serge, Henri e Maïté: fa in modo che nel rapporto tra Serge, colpito dalla morte del fratello in Algeria, e Henri, simpatizzante dell’OAS, non prevalga la violenza; tenta di far avvicinare Maïté, militante nel Partito Comunista Francese, ad Henri che dalla ragazza è visto come un fascista; malgrado sia innamorato di Serge, spinge Maïté a consolare l’amico. Il personaggio di François è, dunque, colui che ha compreso, forse prima degli altri, che le posizioni radicali e apparentemente irremovibili tipiche dell’adolescenza dovranno ben presto essere mitigate con l’entrata nell’età adulta e che la maniera migliore per farlo è attraverso la tolleranza verso coloro che sembrano più distanti da noi. Ciò non vuol dire che sia necessario scendere a compromessi con le proprie idee, ma anzi che il confronto è tanto più necessario per vivere fino in fondo le proprie passioni, i propri sentimenti. Henri, che più di ogni altro tiene a marcare la propria diversità, rappresenta alla perfezione questo assunto: andrà via dal paese senza aver mutato le proprie convinzioni e, tuttavia, senza il rancore che aveva connotato inizialmente il suo comportamento. Le vicende storiche della guerra di Algeria, dunque, sono tutt’altro che un semplice pretesto cronologico per completare una ricostruzione semplice ma raffinata delle atmosfere dell’inizio degli anni Sessanta: i notiziari diffusi dalle radio, veri e propri squarci di realtà che irrompono in una provincia sonnolenta e immersa in una natura lussureggiante, costituiscono il terreno su cui si confrontano non solo i vari protagonisti (l’ostinazione coloniale di stampo fascista di Henri, la solidarietà con gli algerini della comunista Maïté, la rabbia di Serge per il lutto che ha colpito la sua famiglia) ma anche due generazioni diverse. Le discussioni politiche sulla questione algerina sono appannaggio dei (rari) personaggi adulti, come ad esempio la madre di Maïté e il supplente, due figure che falliscono le proprie rispettive “missioni” (la prima cade in depressione per essersi rifiutata di nascondere il fratello di Serge, il secondo non riesce a “recuperare” Henri). Nell’incontro tra Maïté ed Henri, invece, ben presto la politica lascia il campo ai ricordi, a un vissuto doloroso e, dunque, inaspettatamente “maturo”. Il titolo originale, Les roseaux sauvages (tradotto letteralmente “i giunchi selvatici”) allude alla celebre fiaba di Jean de La Fontane nella quale si assiste al dialogo tra uno stelo d’erba che è costretto a flettersi al minimo alito di vento e una possente quercia che sarà schiantata da una tempesta: allo stesso modo i ragazzi, vivendo in maniera totale le proprie emozioni emergono nel finale del film come le figure più convincenti, mentre gli adulti, apparentemente razionali e distaccati rispetto alla realtà ne escono con le ossa rotte. Inizialmente concepito come un episodio della serie televisiva dal titolo Tout les garçons et le filles de mon age, un progetto che, di film in film, doveva ricostruire l’evoluzione dei costumi giovanili dal secondo dopoguerra in poi, Les roseaux sauvages venne “allungato” in una versione cinematografica che riscosse un ampio successo di critica e pubblico. Fabrizio Colamartino  

E' possibile ricercare i film attraverso il Catalogo, digitando il titolo del film nel campo di ricerca. Le schede catalografiche, oltre alla presentazione critica collegata con link multimediale, contengono il cast&credits e una sinossi. Tutti i film in catalogo possono essere richiesti in prestito alla Biblioteca Innocenti Library - Alfredo Carlo Moro (nel rispetto della normativa vigente).