Il bambino Gioacchino

17/07/2009 Tipo di risorsa Schede film Temi Adolescenza Relazioni familiari Titoli Rassegne filmografiche

di Costanza Quatriglio

(Italia, 2000)

Sinossi

È estate, Gioacchino ha nove anni, vive nel centro storico di Palermo e aiuta il padre, che ha una piccola impresa edile, nel lavoro. È un bambino come tanti, ma soprattutto è volenteroso, allegro, ricettivo rispetto agli stimoli che gli vengono dalla realtà circostante e, probabilmente, anche dalla presenza della videocamera. Si occupa di piccole incombenze cerca di aiutare e, sotto la guida del genitore – capace di lasciargli ampi spazi di autonomia – e degli altri lavoranti, incomincia a imparare il mestiere. Parla dei suoi sogni: diventare fantino, incominciare a cavalcare a quattordici anni e, a venticinque, seguire le orme del padre diventando muratore. Presto la scuola ricomincerà e Gioacchino avrà la possibilità di continuare a imparare, vivere, sognare.

Analisi

Si potrebbe dire che Gioacchino è un bambino privilegiato, specie se messo a confronto con le sue coetanee di ècosaimale?, documentario sulle bambine e le adolescenti del centro storico di Palermo girato dalla regista sempre nel 2000, ma non è esattamente così. Certo, l’ambiente di lavoro a conduzione familiare, la presenza di persone appartenenti a culture ed etnie diverse (il muratore maghrebino, il futuro affittuario africano) lo aiutano non poco a trovare una propria dimensione identitaria, attraverso un incontro con l’Altro (fondamentalmente sotto forma di adulto) e ne stimolano l’orizzonte immaginativo e proiettivo. Oltre a questo, il protagonista vive una condizione familiare del tutto serena, capace di accoglierlo, di appagare le sue esigenze affettive, il suo orizzonte di certezze, alla sua età più che mai necessarie. Tuttavia, Gioacchino deve soprattutto al suo carattere, serenamente determinato verso ogni compito od obiettivo, al tempo stesso solare e ingenuo, ironico e attento, la capacità di reagire positivamente a tutte le evenienze. È quanto emerge quando il bambino parla del suo futuro, nel quale c’è spazio per i sogni (diventare fantino) ma anche per scelte più pragmatiche (fare il muratore), per le decisioni dettate dalla propria individualità, quelle che segnano l’identità svincolandola dal retaggio familiare, così come per quelle che appartengono a un orizzonte più tradizionale. Sono capacità – sognare e restare con i piedi ben piantati per terra – che il documentario riesce a esaltare e, forse, anche a stimolare, fermo restando che l’esperienza delle riprese è una tra le tante che Gioacchino compie dall’alto della sua solitudine di bambino che si confronta quasi alla pari in un mondo esclusivamente adulto. Costanza Quatriglio gira Il bambino Gioacchino nello stesso periodo e quasi negli stessi luoghi di ècosaimale: quello dedicato a Gioacchino è il ritratto affettuoso e delicato di un bambino privo di orizzonti problematici, che si pone come nettamente alternativo rispetto alla realtà mostrata nel documentario sulle ragazzine di Ballarò e dintorni. La famiglia, in quel caso non solo incapace di offrire rifugio ma anche responsabile del disagio dei figli, per Gioacchino è la base certa della sua identità, allargata a una serie di figure capaci di guidarlo e stimolarlo. Fabrizio Colamartino

E' possibile ricercare i film attraverso il Catalogo, digitando il titolo del film nel campo di ricerca. Le schede catalografiche, oltre alla presentazione critica collegata con link multimediale, contengono il cast&credits e una sinossi. Tutti i film in catalogo possono essere richiesti in prestito alla Biblioteca Innocenti Library - Alfredo Carlo Moro (nel rispetto della normativa vigente).