I Centri per Bambini e Genitori in Emilia Romagna. Analisi organizzativa e riflessioni

Il volume preso in esame si sostanzia di due parti distinte per argomentazioni trattate ma fortemente intrecciate dal punto di vista del contributo che riescono a dare all’argomento oggetto di riflessione. L’argomento è infatti quello relativo ai centri per bambini e genitori, istituiti in Emilia Romagna grazie alla Legge Regionale 27 del 1989, quei servizi cioè che si caratterizzano per la particolarità di prevedere la compresenza dei genitori e dei loro figli sotto l’abile regia di educatori preparati e competenti. La prima parte del testo ci offre quindi una preliminare quanto indispensabile panoramica di tipo descrittivo sul funzionamento di questi servizi in Emilia Romagna, mentre la seconda offre una serie di interventi di riflessione teorica che ci consentono un reale approfondimento relativamente alla valenza pedagogica sì, ma anche sociale di questa tipologia così particolare. Dal punto di vista descrittivo vengono presi in considerazione inizialmente alcuni dati di tipo quantitativo, miranti a facilitare la comprensione della reale diffusione di questi servizi nella realtà regionale. Si tratta nello specifico di 126 servizi che si caratterizzano in maniera differente sia dl punto di vista organizzativo che dal punto di vista della tipologia di sede occupata, là dove in qualche caso si tratta di servizi che condividono la sede con altri di natura diversa. Dal punto di vista delle risorse umane viene evidenziata una differenziazione forte dal punto di vista del ruolo e della presenza del coordinatore pedagogico, mentre viene rilevata un’equa distribuzione del personale tra dipendenti pubblici e dipendenti di cooperative sociali. L’aspetto delle attività rivela inoltre la caratteristica di forte polifunzionalità dei centri stessi, divisi al loro interno tra momenti dedicati ad attività di compresenza, momenti per realizzare attività affidate esclusivamente alle educatrici e momenti che consentono lo svolgimento di attività affidate esclusivamente ai genitori. Forte è anche la presenza di iniziative di sostegno alla funzione genitoriale, con l’offerta diversificata di corsi per genitori, di gruppi di discussione o di incontri a tema. A questi aspetti si agganciano le riflessioni della seconda parte del volume, miranti, ciascuna attraverso argomentazioni di tipo diverse, ad approfondire le tematiche prevalenti che hanno guidato la creazione di questi tipi di servizi. In particolare, soprattutto nel saggio di Catarsi e in quello di  Milani, viene enfatizzata la funzione di supporto e di sostegno costante che questi servizi possono offrire e garantire nel tempo all’espletamento della funzione genitoriale. Si tratta infatti di centri che si caratterizzano anche per la continuità del loro intervento formativo, grazie alla loro presenza costante sul territorio, e che possono quindi essere presi dai genitori come punto di riferimento costante nel tempo. Il coinvolgimento dei genitori, parte imprescindibile di qualunque progetto pedagogico degno di questo nome, trova in questi tipi di servizio un’affermazione più forte di come succede in altri, essendo essa parte integrante della sua stessa essenza e del suo stesso funzionamento. Il testo quindi si pone come utile strumento di valutazione e riflessione rispetto ad una delle così dette “nuove tipologie” di servizi che, a distanza di anni dalla loro istituzione, necessitano di una serio percorso di monitoraggio e verifica

 

Ivana Cambi e Tullio Monini (a cura di), I Centri per Bambini e Genitori in Emilia Romagna. Analisi organizzativa e riflessioni, Azzano San Paolo, Edizioni Junior, 2008.

 

Tutte le proposte di lettura sono pubblicate anche nella rivista  Rassegna bibliografica: infanzia e adolescenza