Educare al nido. Metodi di lavoro nei servizi per l’infanzia

Le trasformazioni, di carattere economico, culturale e sociale degli ultimi anni, hanno fatto emergere la necessità per le famiglie di asili nido e di altri tipi di servizi educativi per bambini piccoli. Se i mutamenti nell’organizzazione della vita sociale, legati in particolar modo, all’ingresso della donna nel mondo del lavoro, hanno costituito la leva del bisogno di servizi sociali per la cura dei bambini piccoli, a tali trasformazioni se ne sono aggiunte altre, di carattere prettamente culturale e sociale. Tali mutamenti concernono sia l’immagine di bambino che l’immagine di educazione e l’immagine di ruolo dell’adulto che ad esso conseguono.

In tal senso l’educazione emerge come prassi che ritorna ad essere non più delegata esclusivamente alla figura materna, ma diffusa e condivisa tra ruoli diversi. Da qui la nuova sfida dei servizi educativi per l’infanzia: la convivenza e la partecipazione di educatori, genitori e famiglie allargate nella gestione della crescita sia dei bambini che del ruolo degli adulti con lui.

L’aumento delle richieste di servizi per bambini piccoli, oggi ormai inevase nella maggior parte dei casi, è un fenomeno che si genera anche in virtù del contributo delle mamme che hanno già fatto questa scelta e che divengono coloro che portano il racconto ad altre mamme.

All’interno di questa cornice di mutamenti, il presente testo nasce in virtù della trentennale attività dei nidi italiani e si fonda, in particolar modo, sull’esperienza maturata nei nidi toscani.

La prima parte del testo presenta gli aspetti di carattere istituzionale, dal contesto storico politico e sociale italiano, in cui tali servizi nascono e crescono, alle tendenze e prospettive del sistema di offerta di tali servizi. Inoltre sono trattati i mutamenti dell’immagine del bambino e le relative implicazioni nella educazione.

La seconda parte tratta gli aspetti di carattere metodologico del lavoro nell’asilo nido, ossia ciò che attiene alla programmazione e al governo del sistema integrato dei servizi, al processo di valutazione, all’osservazione e documentazione. Specifica attenzione è dedicata alla fase dell’ambientamento e all’organizzazione degli ambienti. Per ciò che concerne la documentazione essa costituisce la strategia riferibile alla memoria come motore di riflessione per l’elaborazione e la valutazione del progetto educativo. Infatti, l’utilizzo di metodi e strumenti osservativi, rappresenta un elemento fondamentale nella professionalità dell’educare, in quanto, è uno dei più rilevanti elementi che consentono di capire come l’azione e la relazione educativa debbano essere frutto di precisa intenzionalità e dunque non conseguenza dell’occasione e dell’improvvisazione e, al contempo, elementi che generano la capacità di cogliere la diversità e l’imprevedibilità che i bambini esprimono nel corso della loro esperienza.

La terza parte documenta le esperienze più significative che si svolgono nell’asilo nido, dalla conoscenza del proprio corpo all’attività psicomotoria, dal lavoro di conoscenza dei materiali e l’uso dei vari linguaggi, tra cui la manipolazione a la lettura dei libri.

Il testo si rivolge prima di tutto ai corsi universitari, quindi a tutti coloro che stanno frequentando  corsi di formazione iniziale per divenire educatori. Offre, a tale livello, la possibilità di connettere da subito gli aspetti di carattere teorico con quelli di carattere pratico, connessione essenziale nella professionalità educativa. Il testo, inoltre, per il suo carattere “aperto” e “di servizio”, si propone come strumento didattico nelle attività di aggiornamento, percorsi essenziali nel miglioramento continuo della professionalità dell’educare.

 

Catarsi E., Fortunati A., Educare al nido. Metodi di lavoro nei servizi per l’infanzia, Roma, Carocci, 2004

 

Tutte le Proposte di lettura sono pubblicate anche nella rivista  Rassegna bibliografica: infanzia e adolescenza