Diritti... al cinema - Diritto all'autodeterminazione

Spunti didattici

Bambini vs Adulti. Nei film analizzati si impone una riflessione tra le forme di protagonismo e di autonomia di bambini ed adolescenti e i limiti a tale autonomia che, in qualche modo, vengono tracciati dalla società. Si può lavorare in classe sui confini entro i quali si possono muovere i ragazzi, relativamente alle responsabilità di cui sono portatori tutti gli individui, alle motivazioni che spingono a determinate scelte e alle conseguenze che esse producono nel contesto famigliare e sociale di riferimento.

Diritto alla consapevolezza delle scelte. Ne La frattura del miocardio la scelta di Martin parte da pregiudizi sulla vita in orfanotrofio, sulla assenza di informazioni riguardo alle sue tutele, sulla difficoltà di reperire tali informazioni nei contesti in cui vive. La visione del film potrebbe essere l’occasione per lavorare in classe sul diritto ad essere informati per prendere decisioni autonome e consapevoli, con un’attenzione alle potenzialità e ai limiti dei vecchi e nuovi media e a come il mutuo aiuto possa rappresentare uno strumento ancora efficace di conoscenza.

Correre con le proprie gambe. Un ragazzo di Calabria mette in evidenza come l’handicap fisico (quello di Felice, l’allenatore zoppo di Mimì) rappresenti un ostacolo insormontabile per raggiungere determinati obiettivi (egli non può più gareggiare), ma spesso anche un’opportunità per osservare con uno sguardo diverso e migliorare la realtà circostante (Felice diventa allenatore, consigliere, pedagogo). Come si concilia il processo di autodeterminazione dei singoli con l’handicap fisico e/o mentale? Tema certamente difficile e complesso da affrontare in un ciclo di attività didattiche, tuttavia necessario per ragionare su come i limiti e le “disabilità” di qualsiasi tipo possano/debbano diventare un volano di crescita, un’esperienza in qualche modo formativa.  

Questionario

  1. Lo specchio è un film strano. Sembra che non ci sia una vera storia da raccontare (solo il ritorno a casa di una bambina). Anche quando Mina si toglie il gesso dal braccio e scappa dal set, il canovaccio narrativo non cambia. Qual è, a tuo parere, la ragione che ha spinto il regista a immaginare questo strano “colpo di scena”? C’è un messaggio che la storia suggerisce? Mina e il mondo degli adulti. Descrivi quali sono i rapporti che la bambina instaura con gli adulti che incontra per la strada e descrivine i tratti principali. C’è comunicazione tra lei e i “grandi”? Vengono comprese le sue necessità? I suoi gesti di ribellione che effetti producono? l suo viaggio può essere considerato formativo ed emancipante? Perché?
  2. Ne La frattura del miocardio, Martin e i suoi amici danno vita a tutta una serie di azioni in segreto per nascondere la morte della madre. Che cosa combinano? Perché non riescono nel loro intento? Quali sono le figure che rappresentano un’istituzione e che Martin incontra nel corso del film? Che ruolo hanno? Quali alternative all’orfanotrofio sarebbero state, secondo te, più auspicabili? Nel gruppo di compagni di classe di Martin, esistono diverse sfumature del carattere e diverse competenze. Descrivi gli amici più stretti del protagonista ed evidenzia come i loro talenti sono messi al servizio del gruppo.
  3. Ne Un ragazzo di Calabria si instaura un rapporto diverso tra Mimì e le due figure maschili adulte di riferimento: il padre e l’allenatore Felice. Quali analogie e quali differenze ci sono tra i due uomini? In che modo si rapportano con l’adolescente. Hanno delle aspettative sul ragazzo? Se si, quali? Cosa rappresenta per Mimì la corsa? In quale sequenza queste convinzioni sono più visibili? Le tecniche cinematografiche scelte dal regista per raccontare le gare di Mimì possono essere considerate “antiretoriche”. A tuo avviso per quale motivo è stato deciso di diminuire il più possibile il pathos del racconto? È stata una soluzione formale efficace oppure no?