Diritti... al cinema - Diritto alla comunicazione

Spunti didattici

Adulti che si comportano da bambini. Nei tre film di questa mini rassegna, gli adulti, chi per un motivo chi per un altro, si comportano come bambini, rendendo infantile il proprio comportamento. Se da una parte le loro azioni favoriscono un alto grado di comunicazione con i più piccoli, dall’altro suggeriscono stili di comportamento difficilmente replicabili. In classe si potrebbe avanzare una riflessione sul tipo di comportamento che gli studenti si attendono dagli adulti.

Comunicare giocando. Un altro aspetto che si potrebbe approfondire, attraverso attività pratiche ma anche riflessioni comuni, è il ruolo che assume il gioco, il divertimento, la passione nelle fasi della comunicazione. Quanto aumentano le informazioni che vengono trasmesse? Quanto si avvicinano alle attese degli attori della comunicazione? Quanto il gioco confonde, se confonde, il messaggio che si vuole trasmettere?

Non-sense. Un’altra caratteristica che accomuna i tre film è la comunicazione “non-sense” dei protagonisti, fatta di mimica, gesti sorprendenti, tutti caratterizzati dall’essere politically incorrect. Uno spazio di approfondimento potrebbe essere dedicato alla comunicazione surreale e assurda, senza secondi fini educativi, o doppie e ambigue letture, ragionando sui contesti in cui essa viene usata e in quelli in cui invece è espressamente vietata.  

Questionario

  1. Bugiardo bugiardo è tutto incentrato sul ruolo catalizzatore e sardonico dell’attore Jim Carrey, alla sua mimica facciale, alle sue posture imprevedibili, ma anche al suo ruolo di padre assente e bugiardo. Qual è invece il ruolo di Max? Quali le sue attese rispetto al rapporto con il padre? Qual è a tuo avviso il messaggio finale del film? È scontato oppure no? Se avessi potuto scrivere tu la sceneggiatura, quali cambiamenti avresti fatto e quale finale avresti preferito?
  2. Oltre a Roberto, nell’asilo di Chiedo asilo, lavorano sia altre maestre sia un amico del protagonista. Che ruolo hanno questi personaggi secondari? Come mai Roberto chiede ad un ragazzo considerato da tutti “strano” di aiutarlo nelle sue lezioni? Ha fatto bene o male e perché? La figura di Gian Luigi è particolarmente emblematica: non parla mai, gioca in disparte, osserva meravigliato il mondo che lo circonda. A tuo parere, come mai il regista ha deciso di inserire questo personaggio all’interno della storia? Che reazione voleva suscitare nello spettatore? Prova ad elencare gli argomenti delle “lezioni” di Roberto e i suoi metodi di insegnamento. Che cosa combina con i bambini? Perché decide di portarli tutti in un casolare di campagna?
  3. Ne L’estate di Kikujiro il vecchio yakuza non ha alcun interesse pedagogico nei confronti di Masao. Secondo te, nonostante il disinteresse dell’uomo, il viaggio di Masao può essere considerato formativo? Se sì, quali sono i gesti di attenzione dell’uomo e/o le esperienze affrontate che hanno fatto crescere il piccolo protagonista? Se la risposta è no, per quale motivo allora il regista ha deciso di realizzare una pellicola priva di un’evoluzione del personaggio? Che importanza ha il diario che scrive Masao durante il viaggio? Può rappresentare una forma di comunicazione nei confronti degli altri (dello spettatore) o mantiene un valore solo personale e intimo? Descrivi i personaggi che Masao e Kikujiro incontrano durante il viaggio e racconta che tipo di comunicazione instaurano tra di loro.