Città nuda

17/07/2009 Tipo di risorsa Schede film Temi Emarginazione sociale Titoli Rassegne filmografiche

di Costantinos Yannaris

(Grecia, 1998)

Sinossi

Il diciassettenne Sasha vive nel quartiere di Menidi, estrema periferia di Atene. Emigrato con la sua famiglia dal Kazakistan dopo il crollo dell'impero sovietico, Sasha conduce un'esistenza priva di ambizioni, dedita all'appagamento superficiale dei suoi impulsi e caratterizzata dalla frequentazione di discoteche e postriboli, da piccolo furti, dall'esercizio della prostituzione e dall'uso di sostanze stupefacenti. Ricevuto l'incarico da Giorgios di prendersi cura di Natasha, una prostituta che dovrebbe essere venduta ad una banda di Patrasso, Sasha se ne innamora, giungendo ad uccidere Giorgios per tenere con sé la ragazza.

Analisi

Lo squallore quotidiano dell'estrema periferia ateniese, nello specifico il quartiere di Menidi, luogo in cui si sono stabiliti gli immigrati kazaki in seguito alla caduta del Muro di Berlino e alla dissoluzione dell'Unione Sovietica, è il palcoscenico in cui va in scena la tragedia esistenziale di Città nuda di Costantinos Yannaris. Sasha è il protagonista di un'autentica lotta per la sopravvivenza in cui esistono soltanto possibilità di definitiva sconfitta, ma nessuna opportunità di riscatto o di sofferta affermazione. Si lotta per non soccombere giorno per giorno e non in vista di un obiettivo di miglioramento esistenziale, impossibile da attuarsi. Le scelte condotte sono sempre sbagliate e improntate ad un'auspicata inclinazione all'appagamento delle pulsioni elementari (Sasha abbandona il suo lavoro di muratore perché ritenuto troppo faticoso); non esiste nemmeno una speranza di integrazione nel tessuto sociale perché la mancata conoscenza della lingua greca innalza un muro invalicabile su qualunque eventuale tentativo di sottrarsi ad un'amara sorte. Il destino è, conseguentemente, quello di ruotare sempre intorno ad un circolo vizioso (e ozioso) fatto di spinelli a base di hashish, razzismo nei confronti degli altri immigrati considerati miserabili e abbietti, discoteche annichilenti e bordelli in cui sfogare i propri istinti, borseggi per garantirsi serate e divertimenti, prostituzione con personaggi danarosi di entrambi i sessi, in un annullamento alienante della propria personalità nel momento stesso in cui ci si illude di affermarsi attraverso il vorticoso succedersi degli eventi. Nemmeno il rapporto con la famiglia è facile e comprensivo: la conflittualità tra Sasha e i genitori è la costante pronta a diventare reazione spropositata nel momento in cui il ragazzo presenta al padre Natasha, la prostituta affidatagli da Giorgios. E allora neanche l'amore – seppur mediato dallo squallore di una vita condotta vendendo il proprio corpo – può offrire la possibilità del riscatto: il sentimento passa attraverso il concetto di possesso, la libertà di amare è filtrata dall'inevitabilità della tragedia che si origina nel momento in cui Sasha, dopo un cruento scontro, sarà costretto a uccidere Giorgios per ottenere Natasha e garantirsi un'illusione di libertà.  

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