L'équipe multidisciplinare (EEMM) e i dispositivi d’azione

L’équipe multidisciplinare incaricata di realizzare l’intervento è una fra le risorse maggiori per sperimentare una risposta sociale alla questione che i genitori target trascurano i loro figli: essa comprende l’assistente sociale del Comune, lo psicologo dell’Asl, l’educatore domiciliare (spesso del terzo settore), una famiglia d’appoggio, l’insegnante, se possibile il pediatra e qualunque altro professionista ritenuto pertinente, oltre che la FT stessa. Le EEMM mettono al centro i bisogni di sviluppo dei bambini (e non solo i problemi e i rischi) ossia la loro comprensione globale e integrata, organizzano gli interventi in maniera pertinente unitaria e coerente a tali bisogni: capace cioè di tenere conto degli ostacoli e delle risorse presenti nella famiglia e nell’ambiente, secondo una logica progettuale centrata sull’azione e la partecipazione di bambini e genitori all’intervento stesso e nel tempo opportuno, che si collochi in un momento della vita della famiglia a cui davvero serve e che sia quindi tempestiva e soprattutto intensiva, quindi con una durata nel tempo definita.

I dispositivi d’azione sono 4, distinti in due categorie:

  • sostegno professionale individuale e di gruppo rivolto sia ai bambini che ai genitori che alle relazioni fra loro;
  • sostegno professionale e paraprofessionale e specificatamente: l’educativa domiciliare, i gruppi per genitori e bambini, le attività di raccordo fra scuola e servizi, la famiglia d’appoggio.

La logica che sostiene questo impianto è che servizi integrati, coerenti fra loro e tempestivi siano ottimi predittori di efficacia.

In realtà, questi 4 dispositivi si incardinano su un quinto dispositivo che li connette e ne consente l’efficacia e la misurabilità, ossia il dispositivo della valutazione partecipativa e trasformativa dei bisogni di ogni famiglia.