Torino
Cascina Roccafranca, Via Rubino 45
La scuola per genitori è un ciclo di 16 incontri nei quali si affrontano temi che tentano di dare una risposta alle esigenze di sostegno informativo ed emotivo nell'educazione dei figli.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Città di Torino.
La partecipazione è libera e gratuita.
venerdì 3 ottobre ore 18 – 20
La“manutenzione” del genitore e della coppia per la crescita dei figli.
Il tempo e la consapevolezza per curarsi di se stessi e dei figli.
Conduce l’incontro Claudio Foti, psicologo e psicoterapeuta, fondatore del Centro Hansel e Gretel
La dimenticanza e la trascuratezza di sé da parte del genitore sono nocive alla prospettiva educativa e non forniscono l’energia per ascoltare ed aiutare i figli. Se l’adulto non cresce nella capacità di diventare buon genitore di se stesso, se non impara a prendersi cura di sé, non potrà avere l’energia per star dietro ai problemi dei figli.
venerdì 24 ottobre ore 18 – 20
Quando la rabbia (dei grandi e dei piccoli) esplode in famiglia.
Come gestire l’aggressività sul piano educativo.
Conduce l’incontro Sabrina Ghiberti, psicologa e psicoterapeuta, presidente del Centro Hansel e Gretel
Non si può e non si deve eliminare l’aggressività, che ha scopi difensivi e adattativi. Ma occorre imparare – soprattutto all’interno della famiglia – a padroneggiare e regolare le emozioni della protesta, del conflitto, della rabbia. Bisogna ascoltare e comunicare le ragioni delle emozioni come la collera, ma non agire sotto l’influenza degli impulsi ostili. È importante comprendere e contenere le manifestazioni dell’aggressività e della rabbia dei figli, ma gli adulti devono essere in grado di dare il buon esempio.
venerdì 7 novembre ore 18 – 20
Mettiamoci una pietra sopra? Possiamo nascondere ai figli la realtà della malattia e della morte?
Affrontare il lutto e la sofferenza con i bambini.
Conduce l’incontro Francesca Pierattelli, psicologa e psicoterapeuta, Centro Hansel e Gretel
La scelta educativa diffusa di nascondere ai bambini la verità del dolore che attraversa l’esistenza si rivela assai pericolosa perché costringe i bambini a tenersi dentro tante domande, tante ansie e tante inquietudini. i bambini percepiscono su questi temi più cose di quanto gli adulti non pensino. Essi hanno bisogno di un confronto autentico sulla sofferenza e sul lutto, e quando trovano adulti in grado di comunicare in modo aperto e sincero possono riuscire a non essere schiacciati dal dolore e tener viva la speranza.
venerdì 5 dicembre ore 18 – 20
Cascina Roccafranca
Da dove escono i bambini? E come ci entrano? Vecchie domande e nuovi problemi. Educare alla sessualità e all’affettività le bambine e i bambini.
Conduce l’incontro Laura Ferro, psicologa e psicoterapeuta, Centro Hansel e Gretel
L’educazione alla sessualità e all’affettività delle giovani generazioni continua oggi a risultare gravemente carente. I bambini risultano certamente maggiormente stimolati ed incuriositi dal bombardamento di stimoli e sollecitazioni sessuali da parte della società consumistica e mass-mediologica. Mentre diventa ancor più necessaria un’educazione sessuale nel rispetto della persona e dei sentimenti, gli adulti continuano per lo più a risultare sul tema imbarazzati, latitanti, in conflitto.
Sala Congressi della terza Circoscrizione, Via Millio 20 - venerdì 23 gennaio 2015 ore 18 – 20
La mente che abbraccia il cuore: l’educazione nel rispetto dei sentimenti. Le emozioni dei grandi e le emozioni dei piccoli: una risorsa preziosa
Le emozioni non sono da censurare o disprezzare:sono un elemento costitutivo, qualificante e prezioso dell’essere umano. Anche la paura, la rabbia, la tristezza e la pena, vanno accolte, governate ed elaborate, perché tutte le emozioni, comprese quelle più sofferte e conflittuali, possono essere utili ed esse stesse intelligenti. Chiedono di essere accolte, pensate e messe in parola in famiglia per crescere come adulti e far crescere i più piccoli.
Sala Congressi della terza Circoscrizione, venerdì 6 febbraio 2015 ore 18 – 20
Genitori in guerra: bambini contesi o strumentalizzati. Come non dimenticarsi dei figli nelle separazioni coniugali.
Il grave conflitto e la separazione dei genitori comportano spesso negli adulti il rischio di una regressione.
Gli adulti ridiventano essi stessi bambini e fanno fatica a riconoscere i bisogni dei figli e a tenere a mente che la fine della coppia non significa non essere più genitori.
La sofferenza dilagante dei figli dei genitori in grave conflitto può essere compresa e sostenuta in una prospettiva di mediazione e sostegno dei genitori e non già in una prospettiva di guerra che rischia di generare in chi la fa e nei più piccoli che la subiscono macerie psicologiche.
Sala Congressi della terza Circoscrizione, venerdì 27 febbraio 2015 ore 18 – 20
L’adolescenza: tempo di crescita, tempo di tempesta. Crisi degli adolescenti o crisi degli adulti?
La crisi dell’adolescenza è anche la crisi dei genitori che si sentono messi in discussione e si ritrovano di fronte ad un nuovo bisogno di autonomia e di distacco dei figli. È indispensabile non lasciare da soli gli adolescenti, che sono esposti a fortissime sollecitazioni consumistiche e mediatiche, che impattano conforti carenze di comprensione e di ascolto degli adulti e che si trovano di fronte ad una comunità sociale profondamente segnata da una crisi economica, culturale e morale.
Sala Congressi della terza Circoscrizione, venerdì 20 marzo 2015 ore 18 – 20
Più sono piccoli e più sono delicati.
Grandi violenze contro piccole persone. Come ascoltare e rispettare i più piccini.
La prima infanzia richiede una grande attenzione perché i primi anni sono decisivi per lo sviluppo psicologico, e perché i bambini sono più bisognosi, più malleabili ed anche manipolabili.
Cosa succede quando i luoghi di custodia e di assistenza come ad esempio le scuole, i nidi, le comunità, non rispondono ai bisogni evolutivi o addirittura quando diventano istituzioni di violenza.
SEDI E DATE DEI PROSSIMI INCONTRI SARANNO SUCCESSIVAMENTE COMUNICATE
9. L’intelligenza emotiva: che cos’è e come può aiutare a risolvere i problemi in famiglia. L’incontro tra le ragioni degli adulti e il codice dei sentimenti.
L’intelligenza emotiva consente di ottimizzare la comunicazione in famiglia tra adulti e bambini, contrastandole barriere all’ascolto e consentendo di aumentare la condivisione e la comprensione dei disagi e dei problemi piccoli e grandi, che accom-pagnano l’evoluzione dei figli. Sin da quando il bambino inizia a parlare è possibile educarlo alla comunicazione e al rispetto delle emozioni proprie ed altrui. Se gli adulti s’impegnano a superare il loro analfabetismo emotivo,possono costruire o ricostruire ponti comunicativi e relazionali con i soggetti in età evolutiva, bambini ed adolescenti.
10. Come imparare a litigare. Come imparare a discutere. L’importanza di accettare, utilizzare e gestire il conflitto in famiglia
La famiglia è un contenitore fondamentale per sostenere il disagio dei suoi componenti. La comunicazione è una dimensione fondamentale all’interno della famiglia e dal momento che risulta impossibile essere sempre d’accordo, è indispensabile trovare un modo per parlare dei conflitti, che possono risultare logoranti o esplosivi, tanto più tendono a non essere affrontati, a restare nel non detto e nel non dicibile.
11. Ma lui lo tratti meglio! La rivalità tra fratelli e le incertezze dei genitori.
Il confronto e il conflittosono una componente ineliminabile della crescita e della socializzazione. Agli occhi dei genitori i figli possono risultare ugualmente amati e curati e nel contempo trattati, più o meno consapevolmente, in un modo che risulta condizionato da un’infinità di variabili che differenziano un figlio dall’altro vuoi oggettivamente (per età, sesso, carattere, qualità …), vuoi nel vissuto del genitore. Come affrontare con coerenza ed intelligenza emotiva la rivalità fra fratelli? Come riconoscere ed elaborare dunque i vissuti differenziati verso i figli? Come amarli tutti al di là delle loro differenze?
12. La scuola tra verifiche, note, punizioni e colloqui. Motivare i figli, affrontare gli insegnanti, mantenere la calma
I genitori sono molto bravi a sollecitare i figli ad andar bene a scuola. Sono meno bravia comprendere le difficoltà dei figli nell’apprendimento, a motivarli allo studio, a trasmettere loro fiducia, a comprendere le problematiche emotive e relazionali che possono ostacolare nei bambini e nei ragazzi la carriera scolastica. Sono ancor più in difficoltà quando i problemi sembrano nascere non dai ragazzi ma dall’istituzione scolastica stessa.
13. Io parlo, tu non ascolti, lui guarda la Tv. Come vincere in famiglia il silenzio che deprime.
La famiglia rischia di appiattirsi sulla dimensione del fare a scapito della dimensione del sentire e del comunicare. L’attenzione e il linguaggio in famiglia rischiano di concentrarsi sulla prestazione(“Hai fatto i compiti?”, “Bisogna far bene scuola!”, “Pensiamo a fare le ferie, a fare i soldi, a fare carriera…) a scapito della possibilità di “scambiare” sentimenti, punti di vista, do condividere problemi e difficoltà. È indispensabile rilanciare l’esperienza del dialogo per evitare che la famiglia si inaridisca.
14. I no che aiutano a crescere. Come trasmettere ai figli in modo rispettoso regole e senso dei limiti.
Ci sono dei “no” dei genitori che producono inutili sofferenze nei figli. Ci sono dei “no” che risultano nocivi perché si oppongono a richieste legittime e realistiche dei bambini. Ma esistono tanti “no” dei genitori che migliorano la percezione dei limiti e della realtà nei figli, che li aiutano a crescere. Si può e si deve imparare a coniugare l’amore con l’autorità, la generosità con la fermezza, l’empatia con le regole, evitando tuttavia punizioni che risultano spesso controproducenti ed umilianti e che servono più a scaricare la tensione degli adulti che non a far maturare i più piccoli.
15. Internet: istruzioni per l’uso! Un potenziale rischio, una grande risorsa, un nuovo terreno di incontro
Non è più pensabile tenere i nostri figli lontani dalla tecnologia, e non sarebbe nemmeno giusto. Ma è fondamentale il ruolo dei genitori che devono precocemente limitare e condividere con i propri figli l’uso delle nuove tecnologie: di fronte al computer spesso il bambino e il ragazzo si isolano, perdendo di vista le priorità quotidiane. Gli adolescenti rischiano, talvolta, di trascorrere l’intera giornata con i videogiochi o immersi in contatti virtuali non sempre realistici tramite i vari social network.
16. Perché è facile maltrattare un bambino. Come prevenire o contrastare i rischi della violenza dentro e fuori la famiglia.
Quando c’è una sproporzione di potere tra due soggetti c’è sempre il rischio di una sopraffazione ai danni del soggetto più deboli. Fra adulti e bambini c’è una sproporzione di esperienza, di capacità,di risorse comunicative e sociali e dunque è utile essere consapevoli dei rischi che i primi approfittino di questa superiorità per strumentalizzare, mancare di rispetto o addi-rittura far del male ai secondi.
Tutte le informazioni sul sito del Centro Studi Hansel e Greetel.