Terzo Piano nazionale d'azione: rapporto di sintesi

Il Terzo Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, anni 2010-2011 è stato approvato il 21 gennaio 2011 con Decreto del Presidente della Repubblica.

Il piano ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo istituzionale e non, impegnati nella tutela e promozione dei diritti dell’infanzia.
Ciò è avvenuto, come per le edizioni passate, grazie al ruolo e alle funzioni attribuiti all’Osservatorio nazionale per l’infanzia, che ha compiuto un’attività di analisi e di elaborazione su sette tematiche ritenute strategiche (il diritto alla partecipazione e a un ambiente a misura di bambino; il patto intergenerazionale; il contrasto alla povertà; i minori verso una società interculturale; i minori rom, sinti e caminanti; il sistema delle tutele e delle garanzie dei diritti; la rete di servizi integrati), poi riunite in sede di elaborazione definitiva del Piano in quattro direttrici di azione:

A. Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all’esclusione sociale

B. Rafforzare la tutela dei diritti

C. Favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale

D. Promuovere l’interculturalità.

 

Dopo una breve panoramica della condizione attuale dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese, il III Piano di azione si sofferma a definire le caratteristiche generali di ognuna delle questioni sollevate da ogni direttrice.

Sulla base delle indicazioni fornite dall’Osservatorio, per ogni direttrice tematica sono state individuate specifiche azioni che fanno riferimento a tre macrocategorie di interventi:

  1. interventi di tipo legislativo, che impegnano Amministrazione centrali, Regioni e Province autonome, ivi compreso circolari e direttive attuative;
  2. interventi di tipo amministrativo generale e/o programmatorio, di competenza delle Amministrazioni centrali, delle Regioni/Province autonome e in taluni casi degli enti locali;
  3. interventi di natura operativa (progetti sperimentali, costituzione di tavoli di coordinamento, ecc.), che impegnano Amministrazioni centrali, Regioni/Province autonome, enti locali e anche realtà del terzo settore e della società civile.

In allegato è possibile consultare e scaricare il rapporto di sintesi e le schede del monitoraggio.