Educazione contro la violenza a scuola

Il Comitato dei Ministri risponde, con il documento in commento*, alla Raccomandazione dell'Assemblea parlamentare n. 1965 del 2011 relativa all' "educazione contro la violenza a scuola".  L'Assemblea, infatti, esaminati i numerosi casi di violenza perpetrata in ambiente scolastico ai danni del fondamentale diritto dei bambini a ricevere un'istruzione in ambiente sereno, aveva sollecitato il Comitato dei Ministri affinché si attivasse per fare quanto in suo potere per offrire ai bambini un'educazione credibile e, dunque, anche sostenuta da modelli positivi di comportamento. Su questo tema il Comitato - ribadita l'importanza della questione - spiega che i vigenti orientamenti politici europei sono fondati sul documento denominato "Strategie nazionali integrate per la protezione dei bambini da violenza" (Raccomandazione (2009) 10), il quale già invitava gli Stati membri a prevedere misure legislative, amministrative, sociali ed educative per impedire ogni forma di violenza contro i bambini e per includere la protezione dalla violenza di tutti i bambini nell'ambito dei principali compiti dei singoli Stati. Detto questo il Comitato mette in evidenza che molti aspetti della Raccomandazione dell'Assemblea sono già stati presi in considerazione nell'attività del Consiglio d'Europa e che - come auspicato dall'Assemblea parlamentare al punto 3.4 della sua Raccomandazione - il Comitato Direttivo per l'Educazione (CDED) ha avviato i lavori per l'attuazione della "Carta sull'educazione alla cittadinanza democratica e di educazione ai diritti umani" (Raccomandazione (2010) 7), in cui uno degli obiettivi principali è proprio quello di promuovere la cultura e le pratiche democratiche in ambito scolastico. Il Comitato spiega anche che gli interventi finora realizzati non si sono limitati ad introdurre nuove norme, e che il tema della violenza nelle scuole è stato al centro di numerosi seminari di formazione degli insegnanti tenuti negli ultimi anni nel quadro del "programma Pestalozzi" per la formazione dei professionisti dell'istruzione. Inoltre, il Consiglio ricorda anche che nel 2011 il CDED ha messo mano ad un'iniziativa finalizzata ad elaborare un modulo di formazione europea degli insegnanti per la prevenzione della violenza nelle scuole, volto a rendere l'ambiente scolastico uno spazio sicuro per tutti gli studenti. In questo senso il Comitato dei Ministri ha anche ribadito l'importanza di un' istruzione non formale per affrontare le questioni relative alla prevenzione della violenza a scuola e ha informato l'Assemblea che il Consiglio d'Europa (nell'ambito del Programma "Costruire un' Europa per e con i bambini", in collaborazione con il governo norvegese e il Rappresentante speciale delle Nazioni Unite del Segretario generale sulla violenza contro i bambini) ha riunito ad Oslo, nel giugno del 2011, un gruppo di esperti con l'obiettivo di "Combattere la violenza nelle scuole". Incontro che è servito per formulare una serie di raccomandazioni per migliorare l'azione contro la violenza nelle scuole, come ad esempio, l'attuazione di un approccio "proattivo" per la formazione alla cittadinanza democratica. Infine, il Comitato ricorda anche il progetto del Consiglio della Strategia europea sui diritti del fanciullo per il 2012-2015, elaborati in collaborazione con i membri della Piattaforma sui diritti dei bambini, i partner internazionali (UE, UNICEF, Rappresentante speciale del Segretario generale sulla violenza contro i bambini) e le organizzazioni non governative con un interesse in questo campo. Tessa Onida  

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*  Comitato dei Ministri/Assemblea parlamentare, Raccomandazione 13 gennaio 2012, n. 1965, Educazione contro la violenza a scuola (Risposta adottata dal Comitato l'11 gennaio 2012).  

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