Rassegna bibliografica 1/2012

Come sono cambiati, negli anni, i servizi di accoglienza e assistenza al parto? Come si è evoluta l'attenzione sociale e culturale all'evento nascita? Ce lo racconta Raffaella Scalisi, psicologa, fondatrice e attuale responsabile dell'associazione Il melograno, Centro informazione maternità e nascita di Roma, nel percorso di lettura del numero 1/2012 della Rassegna bibliografica, appena uscito. Il volume contiene, come di consueto, un percorso filmografico e alcune segnalazioni e proposte di lettura.

Partendo da una riflessione sull’evoluzione dei cambiamenti dei servizi di accoglienza e di assistenza al parto degli ultimi cinquant’anni, l’autrice evidenzia il diverso approccio culturale intorno al tema. Oggi si parla di “accompagnamento al percorso nascita” attraverso nuove metodologie e specifici servizi di sostegno alla genitorialità sempre più diffusi su tutto il territorio nazionale, nella consapevolezza che la nascita di un bambino comporta la nascita di una madre, di un padre, di una coppia di genitori. Promozione e protezione della salute, rispetto dei processi fisiologici, prendersi cura oltre al curare, continuità assistenziale, multidisciplinarità, creazione di reti di servizi integrati, personalizzazione, empowerment e protagonismo dei neogenitori sono solo alcune delle parole chiave su cui si fondano i nuovi servizi di accompagnamento al percorso nascita.

Anche a livello politico e legislativo è visibile il cambiamento nei contenuti di diverse leggi e decreti che raccogliendo istanze innovative danno a loro volta impulso alla trasformazione dei servizi. Per la prima volta, all’interno del Piano sanitario nazionale 1998-2000 si elabora un Progetto obiettivo materno infantile che recepisce gli obiettivi enunciati dall’Oms in tema di tutela e promozione della salute in ambito materno infantile. Nel Progetto e nel successivo Piano sanitario nazionale 2006-2008, si individua la necessità di realizzare e garantire la maggior umanizzazione dell’evento nascita, la sicurezza per la partoriente e il nascituro, il rispetto delle scelte della donna e della coppia, la promozione dell’allattamento al seno e il sostegno per il miglior inserimento del nuovo nato nel nucleo familiare.

Tali indicazioni sono recepite nei piani sanitari regionali che prevedono anch’essi un ruolo rilevante dei servizi materno infantili e in particolare dei consultori familiari. In ambito sociale ed educativo la legge 285/1997 segna il cambiamento inserendosi in un contesto già orientato verso una diversa ottica di promozione dell’agio e offre una spinta propulsiva portatrice di cambiamenti culturali e organizzativi all’interno dei servizi per le famiglie con bambini. A seguire la legge 328/2000, che nei piani sociali integrati di zona indica tra i servizi da erogare il sostegno alla maternità e alla maternità. Ma è l’ultimo Piano nazionale di azioni e interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva (2011) che per la prima volta specifica in modo dettagliato gli interventi da attuare per un'accoglienza collettiva all'evento nascita e per il sostegno precoce ai neogenitori. Occorre, infine, citare la legge dell'8 marzo 2000, n. 53 che, oltre a introdurre i congedi parentali, finalizzati anche a favorire un maggior coinvolgimento dei padri nella cura dei figli, ha promosso la sperimentazione di azioni positive per supportare le madri nel conciliare la nascita del figlio con le esigenze del rientro al lavoro.

Il percorso filmografico, curato da Fabrizio Colamartino, analizza il modo in cui il cinema ha rappresentato la nascita, la gravidanza e la cura di un bambino nei primi mesi della sua vita, mettendo questi eventi al centro dei racconti più diversi. Partendo da una riflessione sul significato assunto della nascita nell’immaginario collettivo, ovvero in quanto sintomo dei mutamenti in ambito culturale e sociale, si può comprendere come tale evento travalichi il suo senso più ovvio (quello legato alla riproduzione) per assumere significati di volta in volta religiosi, sociali, perfino politici. Gravidanza e maternità assurgono altresì a simbolo di una cultura "matriarcale" in parte dimenticata, diventano indice di un disagio sociale che, proprio nella procreazione e nell'accudimento dei figli (o meglio, nella difficoltà ad assolvere a tali funzioni), trova oggi uno dei sintomi più significativi e preoccupanti, per assurgere, infine, a segno insospettabile di crescita ed emancipazione di adolescenti e ragazze. Il percorso si chiude con una panoramica sulla produzione di documentari sulla gravidanza e sulla maternità in ambito internazionale e italiano.

 

 

Rassegna bibliografica 1/2012