Gravidanza e maternità nel cinema

Tra rappresentazioni simboliche e significati sociali. 

Da sempre ai momenti della gravidanza e della nascita è stato assegnato un significato simbolico capace di travalicare la semplice funzione biologico-riproduttiva e che assumesse significati soprattutto religiosi, ma anche sociali, storici, culturali. Come tutte le altre arti, anche il cinema ha sfruttato questo momento in chiave simbolica, ha saputo vedere nell’evento della nascita, in particolare, un segno di fertilità, di ri-nascita, di fiducia nel domani, capace di trascendere le esistenze dei singoli per coinvolgere un’intera comunità, se non l’umanità intera. Tutto ciò è avvenuto al di là delle fasi storiche del cinema, dei generi codificati, delle correnti stilistiche: si va dal western In nome di dio - Il texano di John Ford alla commedia d’autore come Il Dottor T & le donne di Robert Altman, dalla fantascienza distopica come I figli degli uomini di Alfonso Cuarón o Terminator di James Cameron alla ricostruzione di avvenimenti storici come ad esempio avviene in L’uomo che verrà di Giorgio Diritti (che rievoca i tragici avvenimenti di Marzabotto), per non citare tutte rievocazioni cinematografiche della nascita di Gesù, come il recente Nativity di Catherine Hardwicke.

Il significato di questo momento è dunque mutato al mutare delle fasi storiche divenendo altro e assumendo significati diversi, non più millenaristici o religiosi ma pienamente sociali Così, è significativo segnalare, solo per restare nell’ambito della contemporaneità, l’assurgere della maternità a simbolo di una cultura femminile in parte dimenticata e che oggi si tenta in parte di riscoprire: sul piano del lungometraggio a soggetto si possono citare L’albero di Antonia di Marleen Gorris e Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli, accomunati da una struttura familiare interamente matriarcale e da un profondo legame dei personaggi con la terra; per quanto riguarda il documentario si può rimandare allo spettacolare Le premier cri di Gilles de Maistre, sorta di “giro del mondo” alla scoperta dei diversi modi di partorire, dai più naturali e “spontanei”  a quelli più assistiti e “tecnologici”. Di contro non si possono dimenticare quei film che vogliono registrare il disagio di maternità condotte attraverso una medicalizzazione eccessiva come Lo spazio bianco di Cristina Comencini.

In una società nella quale sembra sempre meno necessario che in passato avere figli e nella quale, tuttavia, è sempre più complesso averne, la gravidanza e la nascita divengono strumenti di realizzazione personale e sociale, momenti di consumo di servizi e di merci come ben evidenzia Everything put Together – Tutto sommato di Marc Forster che rispecchia il prezzo pagato da una giovane moglie borghese per una gravidanza mancata. Di contro è sorprendente la capacità di una giovane coppia libera da pregiudizi e costrizioni di affrontare il difficile percorso di accettazione e di lotta contro la grave malattia che aggredisce il loro neonato in La guerra è dichiarata di Valérie Donzelli. Il disagio di fronte alla nascita di un figlio, specie per le coppie più giovani e impreparate emerge, invece, in alcuni film recenti che cercano di dare un senso al disagio vissuto nell’affrontare gravidanza e genitorialità in un contesto familiare e sociale sempre meno partecipe e accogliente: si va da L’enfant – Una storia d’amore dei fratelli Dardenne che documenta la condizione di emarginazione di due genitori poco più che adolescenti, alla giovane coppia di Nelle tue mani di Peter Del Monte alle prese con le difficoltà economiche (oggi comuni a molti) e i propri problemi esistenziali, a Le lait de la tendresse humaine di Dominique Cabrera incentrato sulle difficoltà nel portare avanti l’allevamento del figlioletto da parte di una giovane donna felicemente sposata.

Notevole per sensibilità e per la capacità di legare profondamente il dato biografico delle protagoniste all’evento della nascita di un figlio, in questo caso traumatico, Tutto parla di te di Alina Marazzi, incentrato sulla depressione post-partum di una giovane madre. Specie nel nostro paese dove la figura della madre è spesso associata al culto religioso per la Madonna, si tratta di un enorme passo in avanti, capace di sottrarre agli stereotipi e ai luoghi comuni un’immagine materna che viene sempre più analizzata anche e soprattutto per i suoi aspetti problematici, come evidenziato in un’altra filmografia pubblicata su questo sito proprio sul rapporto tra madri e figli.

In controtendenza rispetto alle rivendicazioni di qualche decennio fa sulla maternità in quanto scelta o, per lo meno, su una maternità consapevole, sono infine alcuni film che documentano come l’arrivo precoce di un figlio possa diventare uno strumento di rivendicazione della propria indipendenza, del proprio diritto a vivere semplicemente quella scelta (compiuta più o meno consapevolmente), ribaltandola in un’orgogliosa rivincita delle giovanissime neomamme nei confronti della società degli adulti come avviene nei recenti Juno di Jason Reitman e 17 ragazze di Delphine Coulin.

La seguente filmografia ragionata, suddivisa secondo i principali argomenti affrontati in questa breve introduzione, contiene una serie di titoli che abbracciano più di una tematica  e che, dunque, appaiono più volte nelle diverse parti che compongono la filmografia stessa. I titoli contrassegnati dall’asterisco sono consultabili per il pubblico presso la Biblioteca Innocenti Library così come le schede di commento, alcune delle quali accessibili da questo stesso sito (come segnalato dai link presenti), le altre all’interno del Catalogo

 

NASCITE 'SIMBOLICHE'. Quando la nascita di un bambino è portatrice di un messaggio di speranza per un’intera comunità.

  • In nome di dio - Il texano, John Ford, Usa 1948*
  • Speriamo che sia femmina, Mario Monicelli, Italia, Francia 1986
  • Rosmary’s Baby - Nastro rosso a New York, Roman Polanski, Usa 1968
  • Chiedo asilo, Marco Ferreri, Italia, Francia 1979*
  • Je vous salue Marie, Jean-Luc Godard, Francia, Svizzera, 1985
  • L’albero di Antonia, Marleen Gorris, Olanda, Belgio, Gb, 1995*
  • La storia di Ruth, donna americana, Alexander Payne, Usa, 1996
  • Il Dottor T & le donne, Robert Altman, Usa 2000
  • Qui, dove batte il cuore, Matt Williams, Usa, 2000
  • Il suo nome è Tsotsi, Gavin Hood, Sudafrica 2005*
  • I figli degli uomini, Alfonso Cuarón, Gb, Usa 2006*
  • Nativity, Catherine Hardwicke, Usa, 2006*
  • Uno virgola due, Silvia Ferreri, Usa, 2007 (doc)
  • Ricky – Una storia d’amore e libertà, François Ozon, Francia, Italia, 2009*
  • L’uomo che verrà, Giorgio Diritti, Italia 2009*
  • Babies, Thomas Balmes, Usa, 2010 (doc)
  • 17 ragazze, Delphine Coulin, Francia, 2011*
  • Tree of Life, Terrence Malick, Usa, 2012*

 

FIGLI DI UNA MADRE MINORE. La difficile ma orgogliosa condizione delle ragazze madri.

  • Sedotta e abbandonata, Pietro Germi, Italia 1964*
  • Piso Pisello, Peter Del Monte, Italia, 1983*
  • Vorrei che tu fossi qui, David Leland, Gb, 1987*
  • La piccola ladra, Claude Miller, Francia 1988*
  • Trust - Fidati, Hal Hartley, Usa, 1990*
  • The Snapper, Stephen Frears, Irlanda, 1993*
  • L’albero di Antonia, Marleen Gorris, Olanda, Belgio, Gb, 1995*
  • Nénette e Boni, Claire Denis, Francia, 1996*
  • La storia di Ruth, donna americana, Alexander Payne, Usa, 1996
  • The Opposite of Sex, Don Roos, Usa, 1998*
  • Qui, dove batte il cuore, Matt Williams, Usa, 2000
  • L’orphelin d’Anyang – Anyangde guer, Chao Wang, Cina, 2001
  • L’enfant – Una storia d’amore, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Belgio, 2005*
  • Non è peccato – La Quinceañera, Richard Glatzer e Wash Westmoreland, Usa, 2006*
  • 4 mesi 3 settimane e 2 giorni, Cristian Mungiu, Romania, 2007
  • Juno, Jason Reitman, Usa, 2007*
  • 17 ragazze, Delphine Coulin, Francia, 2011

 

GRAVIDANZE E MATERNITA DIFFICILI. Una serie di film nei quali la gravidanza, il momento della nascita e i primi mesi di vita del bambino sono particolarmente complesse.

  • Rosmary’s Baby - Nastro rosso a New York, Roman Polanski, Usa 1968
  • Premier amour - Pierwsza Milosc, Krzysztof Kies´lowski, Polonia, 1974
  • Je vous salue Marie, Jean-Luc Godard, Francia, Svizzera, 1985
  • Senti chi parla, Amy Heckerling, Usa, 1989
  • La mano sulla culla, Curtis Hanson, Usa, 1992
  • Everything put together – Tutto sommato, Marc Forster, Usa 2000*
  • Otesánek, Jan Švankmajer, Repubblica Ceca, Gb, Giappone, 2000
  • Stai con me, Livia Gianpalmo, Italia, 2004*
  • Nelle tue mani, Peter Del Monte, Italia 2007*
  • Baby Mama – Una mamma in prestito, Michael McCulers, Usa, 2008
  • Solo un padre, Luca Lucini, Italia 2008 *
  • Ricky – Una storia d’amore e libertà, François Ozon, Francia, Italia, 2009*
  • Lo spazio bianco, Francesca Comencini, Italia 2009*
  • Over the Rainbow, Maria Martinelli, Simona Cocozza, Italia, 2009
  • Maternity blues, Fabrizio Cattani, Italia 2011
  • La guerra è dichiarata, Valérie Donzelli, Francia 2011
  • American Life, Sam Mendes, Usa, 2012
  • Tutto parla di te, Alina Marazzi, Italia 2012

 

QUANDO LA NASCITA FA SPETTACOLO (E MERCATO). La nascita attraverso documentari spettacolari o divulgata per i futuri genitori

  • L’odysee de la vie, Nils Tavernier, Francia, 2006
  • Le premier cri, Gilles de Maistre, Francia, 2007
  • The Business of Being Born, Abby Epstein, Usa, 2008
  • Orgasmic Birth: the Best-kept Secret, Debra Pascali-Bonaro, Usa, 2008
  • Pregnant in America, Steve Buonaugurio, Usa, 2008
  • Babies, Thomas Balmes, Usa, 2010

 

GRAVIDANZE E NASCITE "ECOLOGICHE". Il momento della nascita come evento vissuto all’interno di una comunità accogliente e in maniera naturale

 

GRAVIDANZA E NASCITA NELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA. Quando l’arrivo di un bebè non combacia con i progetti di vita dei futuri genitori

  • Niente di grave, suo marito è incinto, Jacques Demy, Francia, Italia, 1973
  • Tre uomini e una culla, Coline Serrau, Francia 1985
  • Baby Boom, Charles Shyer, Usa 1987
  • Senti chi parla, Amy Heckerling, Usa, 1989
  • Trust - Fidati, Hal Hartley, Usa, 1990*
  • Junior, Ivan Reitman, Usa, 1994
  • Nine months - Imprevisti d’amore, Chris Columbus, Usa, 1995
  • La storia di Ruth, donna americana, Alexander Payne, Usa, 1996
  • The Opposite of Sex, Don Roos, Usa, 1998*
  • Everything put together – Tutto sommato, Marc Forster, Usa 2000*
  • Sono incinta, Fabiana Sargentini, Italia, 2003 (doc)
  • Molto incinta, Judd Apatow, Usa 2007
  • Juno, Jason Reitman, Usa, 2007*
  • The Business of Being Born, Abby Epstein, Usa, 2008 (doc)
  • Pregnant in America, Steve Buonaugurio, Usa, 2008 (doc)
  • Baby Mama – Una mamma in prestito, Michael McCulers, Usa, 2008
  • Solo un padre, Luca Lucini, Italia 2008 *
  • Lo spazio bianco, Francesca Comencini, Italia 2009*
  • Over the Rainbow, Maria Martinelli, Simona Cocozza, Italia, 2009

 

QUANDO ARRIVA UN FRATELLINO. La gravidanza e la nascita viste con gli occhi dei fratelli maggiori

  • Piso Pisello, Peter Del Monte, Italia, 1983*
  • L’estate di mio fratello, Pietro Reggiani, Italia, 2005*
  • Nelle tue mani, Peter Del Monte, Italia 2007*
  • Ricky – Una storia d’amore e libertà, François Ozon, Francia, Italia, 2009*
  • L’uomo che verrà, Giorgio Diritti, Italia 2009*
  • Non è ancora domani – La Pivellina, Reiner Frimmel e Tizza Covi, Austria, Italia 2009*

Fabrizio Colamartino e Marco Dalla Gassa