Da grande

05/05/2010 Tipo di risorsa Schede film Temi Infanzia Sviluppo psicologico Titoli Rassegne filmografiche

di Franco Amurri

(Italia, 1987)

Sinossi

Marco, otto anni, si sente trascurato dalla propria famiglia e osteggiato dai compagni di classe. Per di più, nonostante l’età ormai passata, fa ancora la pipì a letto. Solo la maestra, Francesca, sembra capirlo. Lui è invaghito di lei, le scrive bigliettini, le regala fiori, ma è il primo a capire che c’è troppa differenza d’età affinché possa ricambiare l’amore. Dopo un’altra delusione familiare patita il giorno del suo compleanno - il padre, senza più un soldo, non regala a Marco i “lego” promessi, la madre gli fa la torta che non gli piace – Marco, rinchiusosi in una stanza, chiede ad alta voce di diventare grande. Per magia, il bambino si ritrova nel corpo di un quarantenne. Scappato di casa per non essere scoperto, rifugiatosi nell’appartamento di Francesca, in cerca di una persona con cui dividere l’affitto, egli inizia a vedere il mondo in tutta un’altra prospettiva, mantenendo però il suo spirito infantile. Si guadagna da vivere facendo il babysitter, conquista, grazie allo spirito giocherellone, il cuore di Francesca, visita la casa dei suoi in incognito, accudendo la sorellina Silvietta. Quando scopre che la famiglia è piena di debiti, egli cerca di simulare il proprio rapimento. Ma non tutte le cose vanno bene e alla fine, forse per la paura di essere ucciso o di essere catturato, Marco si ritrova d’incanto bambino. Questa volta è Francesca a soffrire per la differenza d’età con Marco. Ma basterà un suo desiderio intenso, per farla tornare bambina, di nuovo tra le braccia del suo piccolo amore.

Introduzione al Film

Da grande solo apparentemente s’ispira a film americani dedicati ai ragazzi. Non a Big (1988) di Penny Marshall, con Tom Hanks (le cui rassomiglianze sono innegabili, tanto che si è parlato di remake, ma le affinità per una volta sono casuali), per il fatto che il film italiano è stato girato qualche mese prima di quello statunitense; non a Tutto accadde un Venerdì (1977) della scuderia Disney, o a film analoghi, dove una madre e una figlia (Jodie Foster) si scambiano identità e rispettivi problemi, non ad altre pellicole fanciullesche dove geni di qualche lampada realizzano i desideri dei ragazzi. La lontananza di Da grande rispetto a esempi simili è evidenziata da un pensiero di Marco appena diventato adulto: “Chissà se ci sono altri bambini che sono cresciuti così in fretta” e da un altro pensiero che, appena tornato bambino, scrive sul tema destinato alla sua Francesca: affinché si avverino i sogni, “Basta crederci davvero”. Il film, in altre parole, non è così scontato come potrebbe sembrare ad una prima visione, né vuole essere di puro e semplice intrattenimento. In una cornice di amara ironia e gag divertenti, racconta, sotto forma di favola, le “mille e una” precoci crescite dell’infanzia, la crudele e reale esigenza dei bambini di svilupparsi il più in fretta possibile per scappare dai problemi degli adulti e per cercare una via alternativa alla loro. Ma racconta anche la possibilità di realizzare ciò che si sogna e ciò che si vuole. Se in Big era la magia di una macchina a trasformare il bambino in adulto, nel film di Amurri, senza ricercare un meccanismo che giustifichi la verosimiglianza della scena, Marco invecchia e ringiovanisce solo grazie alla sua ferma volontà, una volontà che non è appannaggio solo dei piccini, ma anche di quei grandi, come Francesca, che sentono viva una parte infantile in loro. Difficoltà di una maturazione prematura da una parte, gioia e spensieratezza nell’affrontare la quotidianità, dall’altra: tra questi due poli si muove la pellicola. Ecco allora che Marco, come i grandi, sfoga le proprie paure e difficoltà sui più piccoli (quando stravolge le regole del gioco del fazzoletto), soffre per amore (quando scopre che Francesca è l’amante di suo padre), si accorge di essere incapace di aiutare gli altri (in particolare i genitori, incappati in cattive acque economiche). Ecco lo stesso Marco, come un bambino qualsiasi, giocare e arrabbiarsi con i suoi compagni, mangiare schifezze, piangere per un nonnulla, fare la pipì sui lampioni. Ancorché filtrato dall’alfabeto della favola che fa di ogni aspetto del reale una possibile porta verso il fantastico e da quello della commedia che traduce in gag gli aspetti più duri del quotidiano (la pipì a letto, l’incontro tra il figlio cresciuto e la madre), il ritratto che esce fuori dal racconto mostra un mondo dove la felicità non trova più asilo: non sono felici i genitori di Marco (ben prima della scomparsa del loro figlio), né il fratello del padre, non lo è Marco (sia quando è piccolo sia quando è grande), tanto meno Francesca che, anche nei momenti di maggiore felicità, mantiene sempre un’espressione triste e di disagio. Non sembra che ci sia speranza neanche nella ricerca di un’altra identità. La piccola Silvia, che cerca in tutti i modi di farsi chiamare Gaia, verrà sempre nominata Silvietta, sancendo l’impossibilità di uscire dal proprio ruolo. La stessa trasformazione di Francesca in bambina non è un’evoluzione della propria condizione, ma è una sorta di regressione e fuga dalla realtà. Più scontato, a onor del vero, è l’insieme degli sketch comici, la continua presenza di macchiette che fanno da contorno al protagonista (la fioraia, il giornalaio, la negoziante ecc...), così come superficiale risulta essere l’analisi dei mali della società, e dei malesseri degli adulti. Tuttavia Amurri non è interessato a produrre un trattato sociale. Molto più azzeccata è, invece, la scelta di Renato Pozzetto come protagonista (senz’altro migliore di quella di Tom Hanks per Big), perché l’attore lombardo, con quella scorza da adulto impacciato, con quel suo essere tremendamente infantile e a tratti lucidamente cosciente della propria condizione, si dimostra un perfetto bambinone. Marco Dalla Gassa  

E' possibile ricercare i film attraverso il Catalogo, digitando il titolo del film nel campo di ricerca. Le schede catalografiche, oltre alla presentazione critica collegata con link multimediale, contengono il cast&credits e una sinossi. Tutti i film in catalogo possono essere richiesti in prestito alla Biblioteca Innocenti Library - Alfredo Carlo Moro (nel rispetto della normativa vigente).