Da Ismu il 30esimo rapporto sulle migrazioni

2025/02/27 Type of resource: Topics: Titles:

Nel 2022/23, gli studenti con cittadinanza non italiana nelle scuole italiane erano 914.860, pari all’11,2% del totale, con un incremento di oltre 40mila unità rispetto all'anno precedente. Tuttavia, questa crescita non compensa più il calo complessivo della popolazione scolastica. E’ quanto emerge dal 30esimo rapporto sulle migrazioni presentato il 17 febbraio scorso dalla Fondazione Ismu. La ricerca, che offre un’analisi approfondita delle tendenze migratorie attuali, propone anche un focus dedicato alla scuola.

Negli ultimi trent’anni, la loro presenza è passata da meno dell’1% a oltre l’11%, con un aumento rapido tra il 1998 e il 2012, una crescita più lenta dal 2013 e un andamento oscillante dal 2020, influenzato anche dalla pandemia e dall’arrivo di studenti ucraini. La frequenza scolastica è più bassa nella scuola dell’infanzia (84,1% contro il 95% degli italiani) e tra i 17-18 anni (74,8% contro 81,6%), segnale di una maggiore dispersione. Oggi il 65,4% degli studenti con cittadinanza non italiana è nato in Italia, evidenziando un progressivo radicamento.

Gli studenti provengono da quasi 200 Paesi: il 44% ha origini europee, il 25% africane, il 20% asiatiche e l’8% latinoamericane. Le comunità più numerose sono rumena (149mila studenti), albanese (118mila) e marocchina (114mila), mentre la presenza cinese è in lieve calo e quella ucraina in crescita. La Lombardia è la regione con il maggior numero di studenti con cittadinanza non italiana (231.819), mentre l’Emilia-Romagna ha la percentuale più alta (18,4%). A Prato, questa quota raggiunge il 28%. Il numero di scuole senza studenti stranieri è sceso dal 43% del 2002 al 15,5% attuale, mentre quelle con oltre il 30% di alunni non italiani sono passate allo 7,9%.

Questi dati mostrano un cambiamento profondo nel sistema scolastico italiano. Se l’integrazione è migliorata, restano disuguaglianze nelle opportunità educative e nella rappresentanza nel corpo docente. Investire in inclusione e valorizzare la diversità culturale è fondamentale per costruire una scuola più aperta e inclusiva.

Le informazioni sul 30esimo rapporto sulle migrazioni, si possono consultare sul sito Ismu.

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