Educare in comune è l’Avviso pubblico emanato dal Dipartimento per le politiche della famiglia per promuovere progetti, anche sperimentali, per contrastare la povertà educativa e sostenere le opportunità culturali, formative ed educative dei bambini e dei ragazzi.
L’Avviso prevede uno stanziamento di risorse pari a 15 milioni di euro ed è rivolto ai comuni italiani, che potranno partecipare singolarmente o in forma associata, nelle modalità individuate dal decreto legislativo 267/2000 (“Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”), anche in collaborazione con enti pubblici e privati.
«Le proposte progettuali promosse dai comuni – si legge nel sito del Dipartimento - dovranno valorizzare lo sviluppo delle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali dei bambini e degli adolescenti, al fine di renderli individui attivi e responsabili all’interno delle proprie comunità di appartenenza, promuovendo il rispetto delle differenze culturali, linguistiche, religiose, etniche e di genere esistenti. Le proposte progettuali dovranno, inoltre, prevedere interventi e azioni in linea con gli obiettivi della Child Guarantee e dovranno essere volti a contrastare gli effetti negativi prodotti dalla pandemia su bambini e ragazzi, tenendo conto degli aspetti relativi al genere, all’età e alle provenienze culturali, nonché alle diverse abilità dei bambini e adolescenti coinvolti». La Child Guarantee è il programma europeo di investimenti per le politiche per l’infanzia che si pone l’obiettivo di garantire che ogni bambino in Europa a rischio di povertà o di esclusione sociale abbia accesso ad assistenza sanitaria e istruzione gratuita, cura, abitazioni dignitose e nutrizione adeguata.
Tre le aree tematiche oggetto di finanziamento: famiglia come risorsa; relazione e inclusione; cultura, arte e ambiente. Per presentare le proposte progettuali c’è tempo fino al primo marzo 2021.
L’Avviso è disponibile online sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia, nella pagina dedicata.