L’istruzione dei bambini rifugiati è a rischio, perché è una delle aree umanitarie meno finanziate: nel 2021 ha ricevuto solo il 3,1% dei fondi umanitari globali, sufficienti appena per il 22% degli appelli di sostegno economico in questo ambito. Il nuovo rapporto di Save the Children Il Prezzo della Speranza sottolinea la necessità di finanziare adeguatamente l’istruzione dei minorenni rifugiati.
«In tutto il mondo – si spiega nel sito dell’organizzazione -, le bambine e i bambini rifugiati sono concentrati in modo sproporzionato nei Paesi a basso e medio reddito, dove la povertà di apprendimento è già elevata e i sistemi educativi faticano a soddisfare le esigenze degli studenti».
I dati del rapporto rivelano che il 70% dei bambini sotto i 10 anni che già vivono in questi Paesi non è in grado di leggere e comprendere un testo semplice, percentuale che sale all’89% nell’Africa subsahariana.
«Più della metà di tutti i Paesi a basso reddito a livello globale sono attualmente in difficoltà o ad alto rischio di indebitamento, il che significa che i sistemi educativi già in difficoltà rischiano di peggiorare per un gran numero di bambini rifugiati». Bambini che perdono in media tre o quattro anni di scuola a causa dello sfollamento forzato; nonostante i progressi nel numero di studenti rifugiati iscritti a scuola, il continuo aumento degli spostamenti dovuti a conflitti, crisi alimentare e cambiamenti climatici fa sì che circa la metà di loro rimanga fuori dalla scuola.
«Sulla scia della pandemia Covid-19 del 2020, molti Paesi hanno dato priorità alla spesa per la salute e la protezione sociale rispetto all’educazione. I bilanci dell’istruzione nei Paesi che dipendono dagli aiuti allo sviluppo si trovano ora ad affrontare un'ulteriore compressione, poiché i donatori stanno dirottando sempre aiuti verso l'attenuazione delle conseguenze della guerra in Ucraina e di altre crisi, compresa la spesa per l'accoglienza dei rifugiati nei loro Paesi, a scapito del sostegno ai Paesi ospitanti a basso reddito».
Il rapporto - diffuso il 19 giugno scorso, alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato - è disponibile sul sito di Save the Children, nella sezione “Pubblicazioni”.
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