Nel nostro Paese oggi sono quasi 15 milioni i bambini e le donne che vivono in regioni che non garantiscono un adeguato accesso a esperienze educative di qualità, salute, opportunità economiche e partecipazione sociale e politica. Il rapporto della onlus WeWorld Mai più invisibili 2023 analizza l’inclusione di donne e bambini in Italia attraverso 30 indicatori.
Dalla pubblicazione emerge che nel 2023 il nostro Paese è peggiorato soprattutto per quanto riguarda le opportunità economiche e la partecipazione politica delle donne, mentre la condizione degli under 18 è peggiorata nelle dimensioni dell’istruzione, della salute e del capitale umano.
I dati confermano il divario territoriale tra Nord e Sud ed evidenziano, inoltre, che le regioni in partenza più virtuose non sono riuscite a raggiungere traguardi più ambiziosi, in alcuni casi anche peggiorando la propria performance.
Ai primi posti della classifica per inclusione di donne e bambini ci sono la Provincia autonoma di Trento, la Valle d’Aosta, la Provincia autonoma di Bolzano, il Friuli Venezia-Giulia e l’Emilia-Romagna. All’ottavo posto il Lazio e al nono la Lombardia, dove pesano negativamente bassa qualità dell’aria (la peggiore in Italia, dopo il Veneto) e tasso di imprenditorialità femminile, inferiore alla media nazionale (24,1% contro 26,6%).
Fanalino di coda, le regioni del Sud, dove dal 2018 è aumentata la quota di minorenni a rischio di esclusione sociale (da 39% a 43%), per un totale di un milione e 377mila bambini. Dal 2018 a oggi, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia e Basilicata continuano a essere le ultime cinque regioni italiane per inclusione di donne e under 18. In Calabria, la regione più povera d’Italia con 2 famiglie su 10 sotto la soglia di povertà e un Pil pro-capite pari a 17.600 euro (contro una media nazionale di 30.100), il 43% di minorenni è a rischio di esclusione sociale, contro una media italiana del 27,7%.
In Campania si registra la percentuale più alta di under 18 a rischio di esclusione sociale (58,5% nel 2022, cioè circa 570mila bambini), mentre il tasso di abbandono scolastico più elevato del Paese si riscontra in Sicilia (21,2%, contro una media nazionale del 12,7%). In Basilicata un minorenne su 3 è a rischio di esclusione sociale; nel 2022 4 studenti di terza media su 10 (40%) non avevano competenze alfabetiche adeguate e 5 su 10 (48,9%) numeriche.
Il rapporto è disponibile sul sito di WeWorld, nella notizia dedicata.
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